Il "Ministero della solitudine" in scena al Teatro Galli di Rimini

Sabato 9 dicembre in scena la compagnia lacasadargilla

A cura di Grazia Antonioli Redazione
07 dicembre 2023 10:52
Il "Ministero della solitudine" in scena al Teatro Galli di Rimini - Una scena dallo spettacolo - foto di Claudia Pajewski
Una scena dallo spettacolo - foto di Claudia Pajewski
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Alma esce poco, dorme per sognare, a lungo e a colori. F. è in difficoltà economiche ed è ossessionato dal pensiero dell’estinzione. Primo è di poche parole ed è un “cleaner-moderatore”, pulisce i social network da contenuti giudicati non ammissibili. Simone invece è un’impiegata del Ministero che intercetta, organizza e riscrive le tracce e le ‘vite degli altri’. Infine c’è Teresa che oscilla tra aspirazioni borghesi e bovarismo. Cinque personaggi, cinque attori, cinque storie raccontate nel nuovo spettacolo della compagnaia lacasadargilla dal titolo Il ministero della solitudine, una produzione Emilia Romagna teatro ERT diretta da Lisa Ferlazzo Natoli (premio Ubu e premio ANCT alla regia nel 2019 per When the Rain Stops Falling) e Alessandro Ferroni, in scena al Teatro Galli sabato 9 dicembre (ore 21 – turno D) nel nuovo appuntamento della stagione di prosa riminese.  

Il testo è una creazione collettiva degli attori in scena – Caterina Carpio, Tania Garribba, Emiliano Masala, Giulia Mazzarino, Francesco Villano – con la drammaturgia di Fabrizio Sinisi e trae spunto da una vicenda reale. Nel gennaio 2018 la Gran Bretagna ha nominato un ministro della Solitudine, il primo al mondo, per far fronte ai disagi che questa può provocare a livello emotivo, fisico e sociale. L’anno successivo viene inaugurato il relativo Ministero, “istituzione dalla natura politicamente ambigua e dalle finalità incerte”. A partire da questa vicenda di cronaca, lacasadargilla indaga il tema della solitudine e riflette su un luogo – reale e immaginifico – capace di operare con linguaggi e dispositivi narrativi intorno ai desideri, ai rimossi e alle immaginazioni di un’epoca che sempre più richiede di ragionare sulle comunità dei viventi. Una scrittura originale di, con, e per cinque attori, strutturata per flash, incontri, incidenti e costituita da partiture fisiche all’orlo di una danza. Una storia che indaga la solitudine innanzitutto come incapacità a trovare una corrispondenza, avendo in sé una speranza troppo alta, spericolata o eccessiva, per potersi mai realizzare. O ancora quella solitudine in cui si sprofonda perché ciò che è successo è irrecuperabile e non interessa a nessuno. 

Una scena dallo spettacolo – foto di Claudia Pajewski
Una scena dallo spettacolo – foto di Claudia Pajewski

“Abbiamo immaginato una struttura articolata attorno a cinque vicende, cinque storie di solitudine – scrive lacasadargilla – Dell’Istituzione Ministero ne viene definita la natura politica sostanzialmente ambigua e tragicamente comica. È un luogo dove la liberazione del desiderio può attutire l’isolamento? Come si classifica una persona sola? C’è un sussidio di solitudine? In cosa consiste e chi ne ha diritto? Con cosa bisogna coincidere per essere definiti soli e dunque appartenere a una categoria riconosciuta? È lo scandalo della solitudine. È l’affollamento degli assenti nelle nostre vite, siano essi vivi, deceduti, spettri o tutta la moltitudine degli incontri mancati. Solitudine tutta contemporanea, di un’allegrezza insidiosa e irragionevolmente lieve”.  

lacasadargilla riunisce intorno a Lisa Ferlazzo Natoli – autrice e regista – Alessandro Ferroni – regista e disegnatore del suono –, Alice Palazzi – attrice e coordinatrice dei progetti – e Maddalena Parise – ricercatrice e artista visiva – un gruppo mobile di attori, musicisti, drammaturghi, artisti visivi. Ensemble allargato che lavora assieme su spettacoli, installazioni, progetti speciali e curatele, lacasadargillainnesta i propri lavori su scritture originali, riscritture letterarie e testi di drammaturgia contemporanea. I progetti si costruiscono riflettendo intorno al tempo, alle mitografie e alle eredità linguistiche, psichiche e familiari che ci legano al passato e a un futuro che possiamo già intravedere. Alla base della ricerca più recente c’è il tema ampio dell’estinzione di tutti quei sistemi delicati e complessi che reggono relazioni, immaginazioni, antropologie ed ecosistemi.  

Il ministero della solitudine è candidato ai premi Ubu 2023 (che saranno assegnati il prossimo 18 dicembre) come nuovo testo italiano/scrittura drammaturgica, miglior regia e per attore/performer con Francesco Villano. 

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