Il Papa al Meeting di Rimini: “Troppo dolore innocente, ricostruire dalle macerie”
Il Messaggio del Pontefice, che parla anche delle nuove tecnologie: “La rivoluzione digitale rischia di aumentare conflitti, servono pace e dialogo”

"Non possiamo più permetterci di resistere al Regno di Dio, che è un Regno di pace. E là dove i responsabili delle istituzioni statali e internazionali sembrano non riuscire a far prevalere il diritto, la mediazione e il dialogo, le comunità religiose e la società civile devono osare la profezia”. Con queste parole Papa Leone, attraverso il cardinale Pietro Parolin, ha inviato un messaggio al Meeting di Comunione e Liberazione che si aprirà domani a Rimini.
Il Pontefice invita a guardare “a ciò che può nascere dalle macerie e da tanto, troppo dolore innocente” e sottolinea come la missione della Chiesa non sia “un’auto-esibizione nella contrapposizione delle identità, ma il dono di sé fino al martirio”. Nel messaggio si ricorda anche la mostra dedicata ai martiri d’Algeria, definita esempio di una fede capace di “abitare il deserto in profonda comunione con l’umanità, superando muri e diffidenze”.
Il Meeting costituisce quindi un’occasione di dialogo tra cattolici di diverse sensibilità, altre confessioni e non credenti: “Sono importanti esercizi di ascolto – si legge – che preparano i mattoni nuovi con cui costruire il futuro”. Il Papa richiama inoltre i vescovi italiani a promuovere percorsi di educazione alla nonviolenza, iniziative di mediazione e progetti di accoglienza, perché “il turismo in Italia non merita cattiva pubblicità, cattiva politica e cattiva rappresentazione mediatica”. L’attenzione è infine rivolta alla sfida tecnologica: “La rivoluzione digitale in corso rischia di accentuare discriminazioni e conflitti. Va abitata con la creatività di chi, obbedendo allo Spirito, non è più schiavo, ma figlio”. Solo così, conclude il messaggio, “il deserto può diventare un giardino e la città di Dio trasfigurare i nostri luoghi desolati”.