Il volley, successi e sacrifici, poi il covid, la campionessa Carlotta Simoncini: “Con il lockdown ho ritrovato gli affetti”
“Il piacere delle cose semplici, stare con la mia famiglia: erano anni che non provavo questa armonia”

Di Mary Cianciaruso
Ha riscoperto Riccione, la famiglia e quanto sia prezioso il rapporto con la propria terra. E’ nata e cresciuta qui, Carlotta Simoncini, pallavolista classe 1998, il cui amore per lo sport e la pallavolo in particolare, l’ha portata a lasciare presto casa per inseguire il sogno di una carriera agonistica. «Ho iniziato con il nuoto – racconta Carlotta – ma fu la mia stessa coordinatrice a indirizzarmi alla pallavolo nel Riccione Volley. Non ero nemmeno maggiorenne e sono approdata in B2, vivevo lontana da casa, ero autonoma, dovevo esserlo per forza, anche se mi mancavano gli affetti».
Dotata di grande intelligenza tattica, Carlotta ha iniziato il suo percorso nelle categorie minori. I primi passi li ha mossi nella B2 con la squadra del Gabicce. Da lì, la sua carriera ha preso una piega ascendente: l’esperienza in B1 con squadre come Garlasco, Altino, Marsala e Baronissi, poi l’approdo in Serie A2 a Olbia. Qui, ha affrontato sfide più complesse e si è confrontata con giocatrici di alto livello, affermandosi come una delle migliori nella sua posizione. Per la stagione 2024/2025, Carlotta ha scelto di mettere la sua esperienza al servizio dell’OMAC Active Cnc, squadra aretina di B2.

Il Covid e gli affetti
Gira l’Italia Carlotta, vestendo diverse maglie e calpestando i parquet di tanti palazzetti. Il suo legame con la casa si affievolisce un po’, come inevitabile conseguenza della vita da atleta: le sue visite a Riccione diventano sporadiche, limitate a pochi giorni di festa. La pallavolo, del resto, riempie gran parte delle sue giornate, ma questo equilibrio precario viene improvvisamente spezzato dall’arrivo della pandemia di Covid-19. Come per molti, il lockdown ha sconvolto i piani di vita di Carlotta, costringendola a tornare a casa, a Riccione, inaspettatamente e senza preavviso.
«Da un giorno all’altro mi sono ritrovata in una casa con tante persone, erano i miei parenti – continua -. Da lì mi sono accorta di quanto fosse bella quell’armonia, sembra crudele dirlo, ma io, grazie al periodo di isolamento, ho riscoperto la mia famiglia, erano anni che non passavo tanto tempo con loro. Ci ha molto uniti, io, mia sorella, i miei genitori, eravamo di nuovo insieme. La mia vita era diventata davvero frenetica fino a quel momento, tra studio, allenamenti, lo ammetto credevo di non farcela, mia madre mi ha dato una grande mano, assieme a mio babbo mi hanno spronata ad andare avanti».
E ora anche le cose più semplici sono diventate una festa: «La domenica a pranzo, per esempio, erano anni che non ci riunivamo a tavola. Per noi è stato un grande momento di sollievo.
Ho la fortuna di avere loro che mi sostengono, a cui si è aggiunto il mio fidanzato, conosciuto proprio durante il Covid: sono coincidenze stranissime». La sua vita sportiva continua, Carlotta macina successi, e il futuro? «Continuo a giocare, certo, ma ora che inizio ad essere tra le veterane, penso al futuro, e non mi spaventano i cambiamenti, con il loro supporto mi sento sicura, siamo una bella squadra».