In marcia verso il municipio di Maiolo con una bara: cittadini e comitato contro l'allevamento Fileni
Fileni, prosegue la protesta del comitato Per la Valmarecchia, che oggi ha organizzato un corteo, dalla Cavallara al municipio di Maiolo

Una bara di cartone con lo slogan “Stop allevamenti intensivi. Valmarecchia Libera“. E in aggiunta le parole: “Ipocrisia, burocrazia, Bugie, indifferenza“.
La bara è stata portata da alcuni dei manifestanti, guidati dagli esponenti del comitato “Per la Valmarecchia”, che oggi (sabato 6 aprile) sono stati protagonisti di una marcia dalla Cavallara, la località in cui sorgerà il nuovo allevamento Fileni, fino al municipio di Maiolo.
La partecipazione all’iniziativa, in cui si è ribadita la forte contrarietà alla nascita del nuovo allevamento, è stata ampia: il corteo, in un pomeriggio di sole dal sapore tardo primaverile, è stata una delle iniziative scelte dal comitato per sensibilizzare l’opinione pubblica e soprattutto per tenere alta l’attenzione sul tema. Ma come evidenziano dal comitato, le attività dal punto di vista legale sono febbrili: non si vuole lasciare nulla di intentato.
Il corteo, partito intorno alle 14, è dunque arrivato al Municipio di Maiolo; e oltre agli interventi dei relatori (è stato chiesto al sindaco Marcello Fattori di non ricandidarsi), è stata letta una filastrocca, un invito a tutta la cittadinanza dell’Alta Valmarecchia a unirsi a questa protesta. Nessun amministratore del Comune di Maiolo era presente.(R.G.)

Fileni,la filastrocca di protesta
RIPigliati Valmarecchia!
Se a guidare Dante musa fu Beatrice
nel viaggio verso mondi ultraterreni
per noi è la nausea ispiratrice
che emana da Fileni
a farci scrivere altri versi
di rabbia e indignazione,
ma perché non vadano persi
nel pozzo della rassegnazione
dobbiamo sentire il dolore degli schiaffi
oppure darci agli epitaffi!
Qui giace il greto del fiume
con poca acqua e molte piume
Qui giace la frazione di Secchiano
soffocata dai fumi di metano
Qui giace il Comune di Maiolo
che assai poco si è occupato del suolo
Qui giace la festa del pane
sostituita da quella del pollame
Qui giace San Leo
con la sua splendida fortezza
il comune reo
di aver tradito la bellezza
Qui giace il paese chiamato un tempo Mercato Marecchia
dove oggi la popolazione invecchia
e dove rischia di farlo molto male
ormai orfana del suo ospedale.
Siamo ancora in tempo per invertire rotta
prima di sentire la vera botta
prima di dare per sicuro
questo distopico futuro.
Ma ci vuole la massa
per sbrogliare la matassa
non può essere il canto di pochi
a fermare i grandi giochi
di un potere pratico e compatto
che spegne il singolo dandogli del matto
quanto piuttosto l’Opera cantata
dagli abitanti di un’intera vallata
la forza corale
di una moltitudine che sale
che sceglie la vita al funerale.