In carcere il 'rapinatore delle commesse'
Sei rapine portate a segno e una tentata, tutte contro hotel e tabaccherie del Ravennate, possibilmente con commesse o impiegate donne così da evitare reazioni veementi. La carriera criminale di Claud...

Sei rapine portate a segno e una tentata, tutte contro hotel e tabaccherie del Ravennate, possibilmente con commesse o impiegate donne così da evitare reazioni veementi. La carriera criminale di Claudio Cipriani, 30 anni di Palmanova (Udine) cresciuto a Napoli e residente a Cervia (Ravenna), è stata interrotta ieri mattina dalla squadra Mobile ravennate che gli ha notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. A incastrarlo è stata un’impronta digitale su un biglietto di auguri toccato dall’uomo durante una rapina, e poi perso nella fuga. L’ordinanza riguarda quattro rapine realizzate tra il 17 dicembre e il 22 gennaio. Per altre tre (di cui una tentata), Cipriani è solo indagato, ma per gli inquirenti ci sono forti sospetti di ulteriori colpi nelle province di Ferrara, Rimini, Forlì-Cesena e Bologna. Proprio nel capoluogo emiliano, l’uomo è andato in treno qualche giorno fa (senza sapere di essere pedinato dalla polizia) forse per organizzare un’altra rapina. All’origine delle rapine ci sarebbero i gravi problemi economici di Cipriani, anche se in passato era stato denunciato alla procura di Genova per un caso simile. L’operazione che ha portato al suo arresto, chiamata ‘Gangster’, prende il nome dalla scritta che compariva su un giubbotto sequestrato nella sua cantina e usato per due rapine. Il giubbotto si riconosce chiaramente anche nelle immagini registrate da una telecamera di sicurezza, installata in una delle attività prese di mira. L’uomo usava sempre lo stesso copione: sceglieva quasi sempre tabaccherie o alberghi con impiegati di sesso femminile, entrava per un sopralluogo, chiedeva informazioni su tariffe o articoli in vendita, poi aspettava che i clienti uscissero ed estraeva una finta pistola Beretta. In genere il bottino variava dai 600 ai dieci mila euro e spesso c’erano anche alcuni ‘Gratta e vinci’. In qualche occasione Cipriani aveva anche vinto piccole somme grattando i tagliandi rubati, ma non aveva mai cercato di incassare i premi. Come ha spiegato il capo della squadra Mobile Gianluigi Manganelli, la svolta nelle indagini risale alla notte del 28 dicembre quando Cipriani fu intercettato da una volante durante un tentativo di furto contro una tabaccheria di via Le Corbusier a Ravenna. L’uomo riuscì però a scappare a bordo di una Fiat Idea dopo un breve inseguimento, ma i numeri della targa combaciavano in parte con quelli di un’auto segnalata a Rimini dopo un’altra rapina in una tabaccheria.