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Inaugurata a Riccione la prima panchina bianca per ricordare i morti sul lavoro

Altre quattro panchine, sempre bianche, sono state installate in altrettanti parchi e giardini pubblici cittadini

A cura di Redazione
23 febbraio 2024 10:59
Inaugurata a Riccione la prima panchina bianca per ricordare i morti sul lavoro -
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Al Parco delle Resistenza di Riccione, accanto al laghetto, si trova adesso una panchina bianca. Altre quattro panchine, sempre bianche, sono state installate in altrettanti parchi e giardini pubblici cittadini.  Sono il simbolo della campagna di sensibilizzazione sulla tragedia delle morti sul lavoro, le cosiddette “morti bianche”.

Ieri pomeriggio la sindaca di Riccione Daniela Angelini, insieme alle autorità civili, ha inaugurato la panchina bianca del Parco della Resistenza che è stata donata alla città, insieme alle altre quattro, da Coraggiosa Riccione. Oltre al parco di viale Monte Bianco, sono state collocate le altre quattro panchine al giardino San Pio da Pietrelcina in viale Veneto, al parco di Spontricciolo in viale Saluzzo, al giardino Peter Pan di viale Sicilia e al parco Guido Rossa di viale Ortona. 

Le panchine bianche raccontano di “una strage silenziosa che in Italia solo nei primi mesi del 2024 ha già colpito 145 persone – ha argomentato la sindaca dopo il taglio del nastro per l’inaugurazione della panchina bianca -, richiamano l’attenzione sull’urgenza della diffusione della cultura della prevenzione e portano alla coscienza collettiva e individuale l’impegno per non fare finta di niente”.

“Ogni panchina ricorderà diversi abitanti caduti sul lavoro del quartiere riccionese dove sono ubicate” scrive Coraggiosa Riccione“la nostra Associazione porrà delle targhette sulle panchine, targhette che avranno il compito di far capire quanto questa tragedia, che si ripete ogni giorno, sia ramificata e abbia delle ripercussioni sociali devastanti.
La prima targa che verrà posta sarà nella panchina delle Fontanelle e sarà in memoria di Stefano Muccioli, un ragazzo morto a 22 anni sul luogo di lavoro.
La sua famiglia ha apprezzato che venisse ricordato Stefano, il cui nome, dopo la tragedia, veniva ricordato solo nel dolore dei familiari e degli amici”.

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