Inchiesta Cocoricò e Rimini Calcio: dopo De Meis patteggia Palazzi, archiviazione per Palmas

Il procedimento per reati fallimentari legati a Cocoricò e Rimini Calcio, durante la gestione De Meis, si è concluso con patteggiamenti e archiviazioni

A cura di Redazione
13 febbraio 2025 12:26
Inchiesta Cocoricò e Rimini Calcio: dopo De Meis patteggia Palazzi, archiviazione per Palmas - Fabrizio De Meis ai tempi del Rimini Calcio
Fabrizio De Meis ai tempi del Rimini Calcio
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Si è concluso oggi (giovedì 13 febbraio) il procedimento aperto per reati fallimentari e tributari legati alla gestione della discoteca Cocoricò e del Rimini Calcio sotto la conduzione del noto imprenditore Fabrizio De Meis, indagato dalla Procura assieme a Marco Palazzi e Angelo Palmas, quest’ultimo ex amministratore delegato della squadra di calcio che all’epoca militava in C e che al termine della gestione De Meis, fu costretta a ripartire dall’Eccellenza con Giorgio Grassi alla guida.

La posizione di un quarto imputato, difeso dagli avvocati Rossella Guerni Rocco e Federica Battistoni, è stata stralciata: se ne occuperà il gup in udienza preliminare il prossimo 4 giugno.

Cocoricò e Rimini Calcio: patteggiamenti e archiviazioni

De Meis, difeso dall’avvocato Nicola Mazzacuva, aveva già patteggiato 1 anno e 10 mesi davanti al gip Cantarini: tra i capi di accusa, doveva rispondere di bancarotte fraudolente per distrazioni di oltre 350.000 euro in due casi, di 60.000 e 70.000 euro in altri, di bancarotte fraudolente per pagamenti preferenziali di circa 300.000 e di circa 9.000 euro, imputazioni relative a tre società tra cui Gruppo Cocoricò Srl e Associazione Calcio Rimini 1912 Srl.

Palazzi, difeso dall’avvocato Francesca Lotti, ha patteggiato davanti al gup Deflorio 1 anno e 6 mesi, pena sospesa. Era stato indagato in qualità di amministratore delegato di una delle quattro società oggetto degli accertamenti da parte di Finanza e Procura: la Titilla Beach Srl. Nel suo caso si ipotizzava la bancarotta fraudolenta per pagamenti preferenziali di circa 8.000 euro e bancarotte semplici per aggravamento del dissesto, astenendosi dal richiedere il fallimento, e per tenuta in modo incompleto e irregolare dei libri e delle altre scritture contabili obbligatorie. Altre imputazioni erano in concorso con De Meis.

Per Palazzi, ha spiegato la sua legale, il patteggiamento è “una definitiva uscita di scena dal mondo della notte che, pur avendogli restituito fama e successi, in un tempo lontano, lo ha portato suo malgrado, nella fase finale, a una vicenda caotica e impensabile di cui si è sempre dichiarato estraneo”. La difesa ha preferito evitare “un processo lungo e complesso”, scegliendo il patteggiamento: “Preciso che il patteggiamento di Palazzi sia a pena inferiore a quella applicata, sempre con patteggiamento, a De Meis”, aggiunge l’avvocato Lotti.

Palmas, difeso dall’avvocato Alessandro Catrani, era indagato per il suo ruolo di amministratore delegato del Rimini Calcio ai tempi della presidenza De Meis. Secondo le ipotesi degli inquirenti, anche sul suo capo si erano configurati reati fallimentari tra i quali due bancarotte fraudolente per distrazione, per importi complessivi di oltre 60.000 euro e di circa 70.000 euro.

Ma dopo l’interrogatorio al termine delle indagini e con la produzione della documentazione difensiva, il Gup ha deciso di archiviare la posizione di Palmas. Soddisfatto il suo legale, l’avvocato Catrani: “Sono molto soddisfatto per essere riuscito a dimostrare l’assoluta estraneità di Angelo Palmas, noto imprenditore, incensurato, oggi legato all’importante gruppo Cipriani, leader a livello mondiale, raggiunto a suo tempo da gravi contestazioni a carico che questa difesa ha dimostrato totalmente infondate”.

Gli avvocati Alessandro Catrani e Francesca Lotti
Gli avvocati Alessandro Catrani e Francesca Lotti

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