Iva non riscossa, l’Italia resta sopra la media Ue: nel 2023 mancati incassi per 25 miliardi

Dopo il forte calo rispetto al periodo pre-Covid, il divario Iva torna a crescere leggermente nel 2024. I dati della Commissione europea nel rapporto “Mind the Gap”

A cura di Glauco Valentini Redazione
13 dicembre 2025 16:25
Iva non riscossa, l’Italia resta sopra la media Ue: nel 2023 mancati incassi per 25 miliardi - © Ansa
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Nel 2023 l’Iva non riscossa in Italia ha raggiunto un valore stimato di circa 25 miliardi di euro, confermando un livello ancora elevato rispetto alla media europea, seppur in netto miglioramento rispetto agli anni precedenti alla pandemia. Il cosiddetto Iva gap – la differenza tra il gettito teoricamente dovuto e quello effettivamente incassato – si è attestato al 15%, in aumento rispetto al 14,5% del 2022, ma ben al di sotto del 19,3% registrato nel 2019.

Secondo una stima preliminare per il 2024, il divario dovrebbe registrare una lieve risalita al 15,3%, segnalando una possibile inversione di tendenza dopo il recupero osservato nel periodo post-Covid.

I dati emergono dal rapporto “Mind the Gap”, pubblicato dalla Commissione europea insieme a due rapporti tecnici che offrono una mappatura dettagliata delle perdite fiscali all’interno dell’Unione europea. Si tratta della prima pubblicazione congiunta che analizza in modo sistematico l’andamento dell’Iva mancante nei Paesi membri.

Nel confronto europeo, l’Italia continua a collocarsi al di sopra della media UE, che nel 2023 registra un’Iva non riscossa pari al 9,5% del gettito potenziale. Un dato che evidenzia come, nonostante i progressi compiuti negli ultimi anni, il sistema fiscale italiano resti esposto a fenomeni di evasione, elusione e inefficienze amministrative più marcate rispetto a molti altri Stati membri.

Il miglioramento rispetto al periodo pre-pandemico è attribuibile a una combinazione di fattori, tra cui il rafforzamento dei controlli, l’estensione della fatturazione elettronica e il recupero dell’attività economica. Tuttavia, la prevista risalita nel 2024 indica che il percorso verso una riduzione strutturale dell’Iva gap resta ancora incompleto.

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