La fortezza medievale romagnola che resistette agli assedi e cela una fortuna inaspettata
La Rocca Sforzesca di Bagnara di Romagna, baluardo medievale intatto, nasconde oggi un museo che rivela una fortuna inattesa!

La Rocca Sforzesca di Bagnara di Romagna è una delle poche fortezze dell’Emilia Romagna giunte fino a noi in condizioni pressoché intatte. Con le sue possenti mura in laterizio, le torri angolari e il fossato ancora visibile, racconta secoli di assedi, strategie militari e cambi di potere. Eppure, oltre alla sua imponenza architettonica, questa rocca cela un segreto che sorprende ogni visitatore: un museo che svela tesori e storie della civiltà contadina, custoditi proprio là dove un tempo risuonavano armi e clangori di battaglia.
Una rocca nata per la guerra
La costruzione della rocca risale al XIV secolo, ma fu sotto il dominio degli Sforza di Milano che assunse l’aspetto definitivo. Nel 1468, infatti, Giovanni Sforza ordinò un ampliamento che trasformò Bagnara di Romagna in una piazzaforte moderna, capace di resistere alle armi da fuoco emergenti. Il progetto seguiva i criteri più avanzati dell’ingegneria militare quattrocentesca: bastioni angolari, torri circolari per ridurre i punti deboli e un ampio fossato difensivo alimentato dalle acque circostanti.
La sua posizione strategica, tra Imola, Lugo e Faenza, la rese un avamposto conteso nei conflitti che segnarono il Rinascimento italiano. Le cronache raccontano di assedi, tregue e passaggi di mano, ma anche della capacità della rocca di rimanere un baluardo fino al XVII secolo, quando le armi moderne ne ridussero la funzione difensiva.
Dal baluardo militare al custode della memoria
Con la fine delle guerre, la Rocca Sforzesca venne adattata a usi diversi: carcere, magazzino e persino abitazioni. Ma il destino dell’edificio cambiò radicalmente nel XX secolo, quando il Comune di Bagnara di Romagna decise di restaurarla e restituirla alla comunità. Oggi la rocca ospita il Museo del Castello, un percorso che conduce il visitatore tra sale arredate, armature, reperti medievali e testimonianze della vita rurale della pianura romagnola.
All’interno è custodita anche la Collezione Mascellani, che raccoglie strumenti e oggetti della civiltà contadina. Un connubio sorprendente: in uno spazio che nacque per la guerra, oggi si celebrano i gesti quotidiani di chi coltivava la terra e viveva in armonia con il paesaggio. È proprio questa metamorfosi che rende la Rocca Sforzesca un monumento unico, dove il passato bellico incontra la memoria popolare.