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La guerra nei versi dei poeti romagnoli: appuntamento al Cinema Tiberio di Rimini

Giovedì 5 dicembre alle 21 "La guèra

A cura di Redazione
03 dicembre 2024 11:23
La guerra nei versi dei poeti romagnoli: appuntamento al Cinema Tiberio di Rimini -
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Giovedì 5 dicembre 2024 alle ore 21, secondo appuntamento della trilogia teatrale “Rimini teatro di guerra”, curata dalla Biblioteca Gambalunga nell’ambito delle iniziative culturali per l’80° Anniversario della Liberazione di Rimini. Sul palco del Teatro Tiberio di Rimini torna “La guèra”, un progetto di Fabio Bruschi messo in scena la prima volta nel 2013, ora rivisitato per il pubblico riminese.

Con la forma della recita lo spettacolo offre un montaggio poetico sul tema della guerra dai versi dei poeti santarcangiolesi Nino Pedretti, Giuliana Rocchi, Tonino Guerra, Raffaello Baldini e Gianni Fucci, che vissero sulla propria pelle gli eventi del 1944. Alle loro poesie si aggiungono quelle di altri romagnoli: Lorenzo Scarponi, Annalisa Teodorani, Walter Galli, Francesco Gabellini e del riminese Guido Lucchini.  Sul palco gli attori Attilia ‘Tilla’ Pagliarani, amica e storica interprete dei poeti di Santarcangelo, e Lorenzo Scarponi. La scenografia è dell’artista Vittorio D’Augusta. Roberto Zamagna, musicista e tecnico del suono, ha campionato suoni d’epoca di aerei, sirene, bombe, mitraglia e … treni.

“La nostra recita nasce dalla centralità della guerra nel mondo, dal suo carattere totale: dalla Seconda guerra mondiale fino a oggi, le popolazioni civili sono al centro della distruzione, dall’Ucraina alla Palestina. Noi testimoniamo contro” afferma Fabio Bruschi, ideatore del progetto insieme a Lorenzo Scarponi e Annalisa Teodorani. “Rileggendo le poesie in dialetto di Nino Pedretti da Al vòusi (Einaudi 2007) sono rimasto colpito dalla forza e dalla violenza di versi generati dalla guerra, dal loro scabro, materiale realismo: La guèra un è la mòrta / te tu let, l’è la benzina / ch’la bréusa al gambi / mi burdéll / l’è un fòur tla pènza / ch’ut fa magnè la tèra / cumè e’ gat préima che t’móra. Da questo shock è nata l’idea di montare assieme i versi dei poeti, giovanissimi all’epoca del passaggio del fronte e della liberazione, per farne dei testimoni della guerra di allora, da richiamare in scena oggi.” La parola chiave qui è testimonianza. Re-citare in latino significa chiamare qualcuno a testimoniare in tribunale, così come attore originariamente è colui che agisce in giudizio: gli attori chiamano a testimoniare, nella causa contro la guerra, i poeti.

Nell’anno dell’80° anniversario del passaggio della guerra a Rimini e in Romagna la forza del linguaggio poetico in dialetto conserva intatta la capacità di mettere al centro della riflessione la guerra e la sofferenza che questa provoca tuttora alle popolazioni.

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