La Pietà di Bellini lascia Rimini per il restauro a Venezia
A fine agosto il trasferimento dell’opera alla Galleria Giorgio Franchetti

Con la firma dell’atto di donazione da parte della Fondazione Venetian Heritage Onlus al Comune di Rimini parte ufficialmente il viaggio de La Pietà di Giovanni Bellini verso Venezia, sede dell’importante intervento di restauro che consentirà al capolavoro oggi custodito al Museo della Città di tornare all’originale splendore.
A fine agosto infatti il Cristo morto con quattro angeli sarà prelevato dalle sale espositive di via Tonini per essere trasferito alla Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro di Venezia, dove sarà eseguito il progetto di restauro conservativo. Tutte le operazioni di smontaggio e trasferimento saranno seguite dal personale dei Musei Comunali e realizzate in accordo e con la supervisione della competente Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, ente a cui fa capo la direzione scientifica dell’intervento destinato a valorizzare una tra le più importanti opere dell’artista veneziano.
Il restauro sarà a cura della C.B.C. Conservazione Beni Culturali, società che si è già occupata delle indagini preliminari diagnostiche condotte la scorsa primavera. Anche in quella circostanza fu Fondazione Venetian Heritage – organizzazione no profit impegnata da oltre 25 anni nella promozione e salvaguardia del patrimonio artistico veneto nel mondo - a sostenere le operazioni, sposando un progetto che oggi entra nel vivo grazie alla donazione da parte della Fondazione di 37.454 euro, a copertura dell’intero progetto.
Le operazioni di restauro si concluderanno indicativamente nel mese di ottobre, ma l’opera prolungherà la sua permanenza a Venezia: La Pietà sarà infatti al centro di una mostra ‘dossier’ , anch’essa finanziata da Venetian Heritage, promossa dalla Direzione Regionale Musei Nazionali Veneto sempre negli spazi della Galleria Giorgio Franchetti.
“Si concretizza una importante operazione – sottolinea l’assessore alla Cultura Michele Lari – che non solo permetterà di valorizzare una delle principali opere del nostro patrimonio museale che la città conserva, ma ci consente allo stesso tempo di rafforzare rapporti di collaborazione e scambio con realtà importanti quali Fondazione Venetian Heritage e Musei Nazionali Veneto, strategici anche per affermare il ruolo di Rimini come città d’arte”.