La rapina era un furto e la dipendente aggredita una complice: tre indagati, tra cui un riminese
Il riminese avrebbe agito materialmente, impossessandosi dei soldi

Un 23enne residente a Rimini è stato denunciato assieme a una coppia di moldavi, uomo e donna entrambi 24enni e residenti nel bolognese, per un furto effettuato lo scorso 4 agosto a Bologna in un Coffee Shop.
La 24enne, dipendente dell’attività, aveva chiamato il 113 lamentando di essere stata aggredita con un pugno da un rapinatore, a cui poi aveva consegnato i 4370 euro del fondo cassa.
La Polizia ha dunque avviato le indagini su quella che sembrava essere una rapina, ma sono state notate alcune incongruenze: in particolare la rapina aveva avuto tempistiche troppo rapide e questo faceva pensare che tutto fosse stato pianificato in anticipo e che anche la ragazza fosse parte del piano.
Dalle indagini è emerso l’utilizzo di un furgone riconducibile al 23enne, mezzo aziendale di cui aveva disponibilità il giorno della presunta rapina: e sempre secondo gli inquirenti, l’autore materiale del blitz sarebbe proprio il riminese, un conoscente del 24enne moldavo.
Il riminese, il giorno del colpo, aveva con sé una pistola ad aria compressa, perfettamente funzionante, che aveva poi gettato da un ponte nei pressi di Sasso Marconi. E anche il particolare della pistola aveva insospettito gli inquirenti: la ragazza infatti non ne aveva fatta menzione, eppure l’arma si notava, chiaramente, dalle immagini delle telecamere.
La denuncia per i tre è scattata per l’ipotesi di reato di furto aggravato in concorso, per la ragazza si ipotizza anche la simulazione di reato.