La scrittrice Viola Ardone incontra gli studenti del liceo Volta Fellini
L'autrice del best seller "Il treno dei bambini" a Rimini per il progetto "Scrittori nella scuola

La scrittrice Viola Ardone, autrice dei best sellers “Il treno dei bambini” e “Oliva Denaro”, incontra gli studenti del Liceo Volta Fellini per un confronto sul nuovo romanzo “Grande meraviglia”, ambientato in un manicomio all’indomani dell’approvazione della Legge Basaglia.
L’incontro è il coronamento del progetto “Scrittori nella scuola”, curato dalla professoressa Jessica Stocco, che da più di dieci anni ospita nella scuola riccionese nomi ragguardevoli della letteratura contemporanea, tra tutti Roberto Saviano e Michela Murgia.
Quest’anno è stata la volta della scrittrice napoletana, che ha introdotto i ragazzi nel mondo di Elba, protagonista del romanzo, nata e cresciuta in un manicomio perché sua madre, rimasta incinta di un altro, è stata fatta internare dal marito. “Così andava in questo Paese fino a qualche decina di anni fa: un uomo poteva far internare sua moglie senza troppa fatica, bastava il parere positivo di un medico. Era una buona alternativa al divorzio”. E così, come la madre di Elba, tante sono le donne dalle vite interrotte perché “indocili”, “stravaganti”, “colleriche”, dal “senso dell’onore poco sviluppato” (queste le diagnosi), “donne giudicate sbagliate, imperfette, eccentriche, volubili, perché non sono rimaste dal lato del mondo in cui erano state messe. Dichiarate pazze dal padre, da un fratello, dal marito, per liberarsi di una moglie che non voleva più.
Tanti altri poi i temi toccati nell’incontro: la sottile linea di demarcazione, spesso arbitraria, che divide i “matti” dai “mica-matti”, la diversità dalla presunta “normalità”; il complesso rapporto genitori-figli; la libertà di scegliere la propria strada nella vita.
“È questo il bello della letteratura” commenta la professoressa Stocco “Poter vivere la vita degli altri, poter sperimentare sulla propria pelle gioie e dolori dei personaggi. Questo educa i ragazzi a definire le proprie emozioni, a spostare i propri limiti, a non assolutizzare mai il proprio punto divista sul mondo. Purtroppo oggi i ragazzi leggono sempre meno ed è per questo che tanti anni fa ho deciso di introdurre nella mia scuola questo progetto proposto dall’associazione Rapsodia di Emiliano Visconti. E i risultati, per me, sono sempre stati entusiasmanti”.