La vetta che divide Modena e Lucca e la curiosità dei suoi laghi nascosti
Monte Giovo (1.991 m) è la seconda vetta dell’Appennino modenese: un confine naturale tra Modena e Lucca, custode di laghi glaciali.

Un gigante dell’Appennino tra Emilia Romagna e Toscana
Con i suoi 1.991 metri, il Monte Giovo si impone come la seconda cima più alta dell’Appennino modenese, preceduta solo dal Monte Cimone. La sua posizione lo rende particolarmente affascinante: è situato infatti sul confine naturale tra l’Emilia-Romagna e la Toscana, tra la provincia di Modena e quella di Lucca. Dal punto di vista geografico, rappresenta uno spartiacque importante, segnando la divisione delle acque tra il versante tirrenico e quello adriatico. Il Giovo appartiene all’Appennino tosco-emiliano ed è una meta classica per escursionisti e alpinisti, grazie ai numerosi sentieri che risalgono i suoi fianchi e collegano il crinale con vallate ricche di boschi e pascoli.
Il massiccio del Giovo è caratterizzato da ampie praterie d’alta quota e da un profilo imponente, con versanti che scendono ripidi verso il Lago Santo Modenese e le valli circostanti. La cima offre un panorama spettacolare che, nelle giornate limpide, abbraccia da un lato l’Appennino reggiano e modenese, dall’altro la Garfagnana e le Alpi Apuane, fino al Tirreno. Questa posizione ne ha fatto, nei secoli, un punto di riferimento naturale e culturale per le comunità locali.
Sentieri, vette vicine e ambienti glaciali
Il Monte Giovo si inserisce in un contesto ambientale di grande valore: a poca distanza si trovano il Monte Rondinaio e il Monte Lagoni, con cui forma una delle dorsali più spettacolari dell’intero crinale tosco-emiliano. L’area è percorsa da diversi itinerari escursionistici, fra cui il sentiero CAI che parte dal Lago Santo e risale verso la vetta, regalando vedute di rara bellezza. Le escursioni sono impegnative, ma accessibili anche a chi non è alpinista esperto, e consentono di ammirare ecosistemi unici, popolati da marmotte, rapaci e fioriture alpine. In inverno, invece, il Giovo si trasforma in una meta ideale per gli amanti dello sci alpinismo.
Un aspetto particolare del Monte Giovo è la presenza di piccoli laghi glaciali che punteggiano i suoi dintorni, testimonianza delle antiche glaciazioni che hanno modellato l’Appennino. Questi specchi d’acqua, incastonati tra rocce e praterie, rendono l’area di eccezionale interesse paesaggistico e scientifico, arricchendo l’esperienza di chi decide di avventurarsi lungo i sentieri. La montagna rappresenta così un perfetto connubio tra natura selvaggia e memoria geologica.