L’addio senza fine di Milano alla sua Ornella Vanoni

Novemila persone in due giorni per l’ultimo saluto. La città si ferma nel giorno del lutto cittadino

A cura di Glauco Valentini Redazione
24 novembre 2025 19:26
L’addio senza fine di Milano alla sua Ornella Vanoni -  © Ansa
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Milano si è stretta attorno al ricordo di Ornella Vanoni in un commovente e partecipato addio, che in due giorni ha portato circa novemila persone al Piccolo Teatro Grassi, dove era stata allestita la camera ardente. Nel giorno della sua chiusura, dichiarato lutto cittadino, la città si è fermata per accompagnare l’artista milanese nel suo ultimo viaggio.

La chiesa di San Marco è diventata il cuore del cordoglio collettivo: amici di una vita, figure del mondo della cultura e dello spettacolo, rappresentanti delle istituzioni e ammiratori si sono riuniti per renderle omaggio. Tra i presenti Gianna Nannini, Roberto Vecchioni, Caterina Caselli, Fabio Fazio con Luciana Littizzetto, Franco Mussida, Ron, la giornalista Stella Pende, oltre al presidente del Senato Ignazio La Russa, al sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi, alla ministra Anna Maria Bernini e all’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi.

Tra i gesti più toccanti, un cuscino di rose rosse a forma di cuore: l’ultimo saluto di Gino Paoli, compagno di un legame artistico e umano indimenticabile. Nel silenzio della chiesa, le note de L’appuntamento, interpretata alla tromba da Paolo Fresu, hanno avvolto i presenti in un’emozione profonda.

All’uscita del feretro, le prime battute di Ma mi, la celebre canzone in dialetto milanese scritta da Giorgio Strehler, hanno accompagnato l’ultimo passo di Ornella Vanoni nella sua Milano, la città che l’ha vista nascere artisticamente e che ora le rende un tributo senza fine.

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