L’Appennino dell’Emilia-Romagna che sembra un libro gigante e nasconde panorami da sogno

Scopri il Libro Aperto, la doppia vetta tra Emilia-Romagna e Toscana, con panorami mozzafiato e nome poetico che racconta una storia.

A cura di Redazione
12 settembre 2025 18:00
L’Appennino dell’Emilia-Romagna che sembra un libro gigante e nasconde panorami da sogno - Foto: Lorenzo Pavani/Wikipedia
Foto: Lorenzo Pavani/Wikipedia
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Un nome poetico e una cima davvero unica

Il Libro Aperto è un gruppo montuoso dell'Appennino tosco-emiliano composto da due vette gemelle: il Monte Rontondo (1.937 m) e il Monte Belvedere (1.896 m). La caratteristica morfologia delle due cime, viste da ovest o da sud, evoca la forma di un libro spalancato, da cui il nome tanto evocativo. Un’immagine che ha ispirato poeti, escursionisti e amanti della montagna, rendendo il Libro Aperto una delle mete più affascinanti del crinale appenninico.

Le due cime si trovano al confine tra la provincia di Modena (Emilia-Romagna) e quella di Pistoia (Toscana), costituendo uno spartiacque naturale tra il bacino dell’Adriatico e quello del Tirreno. Dalla vetta del Rontondo parte una cresta che conduce al vicino Monte Cimone, la montagna più alta dell’Appennino settentrionale con i suoi 2.165 metri.

Nonostante l’altezza relativamente contenuta, il Libro Aperto regala viste impareggiabili. È uno dei pochi punti dell'Appennino da cui si possono ammirare contemporaneamente l’Emilia, la Toscana e le Alpi Apuane, in un colpo d’occhio che lascia senza fiato. Il suo aspetto inconfondibile lo rende anche un importante riferimento orografico per chi percorre i crinali a cavallo tra le due regioni.

Panorami spettacolari e sentieri senza tempo

La salita al Libro Aperto è percorribile in tutte le stagioni, con le dovute precauzioni. Il sentiero più frequentato parte dal Passo dell’Abetone, risalendo i dolci pendii che attraversano boschi di faggio e abeti bianchi. I sentieri attraversano anche luoghi che furono teatro degli scontri della Seconda Guerra Mondiale, lungo la Linea Gotica, aggiungendo al fascino paesaggistico anche un importante valore storico.

In cima, lo sguardo si apre su un orizzonte vastissimo: a nord si scorge il Cimone, verso la Pianura Padana, a sud-est si innalzano le creste del Corno alle Scale, mentre a sud si intuiscono la valle del Lima e le Alpi Apuane, in un paesaggio in continuo mutamento a seconda delle stagioni. Le giornate limpide permettono addirittura di intravedere il Mar Ligure, rendendo l’esperienza unica anche per i fotografi naturalisti.

È interessante notare che buona parte dell’area è riconosciuta come Zona di Protezione Speciale (ZPS) all’interno della rete Natura 2000, per via della straordinaria biodiversità. Le sue foreste sono habitat di lupi appenninici, caprioli, rapaci notturni e rari insetti endemici, rendendo il luogo importante non solo per gli escursionisti, ma anche per ricercatori e studiosi della fauna alpina.

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