Lascia il lavoro da avvocato per scrivere: Roberto Riccio e la sua rinascita anche attraverso la corsa

Roberto Riccio ha raccontato la sua esperienza nel libro “Corsa e coscienza: un incontro nel cuore”.

Roberto Riccio

Roberto Riccio lascia il lavoro da avvocato e diventa scrittore. La sua esperienza raccontata nel libro “Corsa e coscienza: un incontro nel cuore”.

di Riccardo Giannini

“Non ho mai avuto rimpianti, neanche quando mi guardavano come un marziano”. Roberto Riccio, 49enne riminese, aveva avviato una brillante carriera di avvocato, lasciata però a inizio 2019 per inseguire la sua vera aspirazione: essere uno scrittore.

Una passione coltivata fin da giovane, ma, come evidenzia lui stesso, “il percorso universitario, guidato dall’educazione familiare“, lo ha portato su una strada differente. Per quasi 20 anni ha lavorato in un importante studio riminese, con imprese e grosse aziende come clienti, occupandosi di diritto societario. Durante il praticantato però c’era un piccolo tarlo che rodeva nella sua mente: “Mi ero ripromesso di smettere di fare l’avvocato entro i 45 anni di età. Vedevo le persone più grandi di me che esercitavano la professione per senso del dovere, ma senza più il piacere”.

Roberto si è accorto che il rischio è sempre quello “di amare più il successo derivato dal lavoro, che il lavoro”. “Non mi sentivo valorizzato, anche se a livello sociale lo ero – rivela – vivevo una situazione idilliaca professionalmente, lavoravo con amici, ancor prima che soci, e avevo delle belle gratificazioni”. Qualcosa però stava maturando nella sua mente. Il cambiamento è passato attraverso uno sport che per tanti riminesi come lui costituisce una grande passione: la corsa.

Roberto Riccio e il suo rapporto con la corsa

“Lo racconto nel mio libro, la prima parte del mio percorso attraverso la corsa è stato accidentato. Perché correre, ho iniziato nel 2011, mi portava a subire infortuni. Questo perché usavo la corsa per evadere dal lavoro e dalla quotidianità, che all’apparenza era appagante, ma dentro di me insoddisfacente”. Roberto ha iniziato un percorso a livello interiore, durato diversi anni, poi nell’estate del 2018 è arrivata l’illuminazione definitiva: “Sono andato in vacanza alle Hawaii e in alcune corse mi sono portato dentro la domanda definitiva: andare avanti o smettere”.

Ed era giunto il momento di smettere e di cambiare. “Ho capito definitivamente che volevo realizzarmi attraverso la scrittura. Dovevo mettermi in condizione di affrontare la pagina bianca: fisicamente come oggetto della scrittura, ma anche nella vita. Affrontare un’incertezza completa, rispetto al futuro. Investire nelle mie capacità per creare qualcosa di nuovo”.

Roberto Riccio e l’affrontare la sindrome della pagina bianca

La sindrome della pagina bianca: un blocco per lo scrittore, ma anche una metafora della vita. Rinunciare a un lavoro sicuro per ricominciare da capo. Una pagina bianca, un intero libro da scrivere. Roberto ci ha creduto e ha capito subito una cosa fondamentale: abbandonare l’approccio iper-competitivo che peraltro caratterizza la nostra società, con generazioni cresciute da genitori affettuosi, ma troppo spesso pronti a mettere a confronto i traguardi conquistati dai propri figli con quelli dei loro coetanei.

Da qui l’errore di approccio anche a quella che è la sua seconda passione dopo la scrittura, cioè lo sport: “Da piccolo giocavo a basket e riuscivo a fare canestro solo se marcato. Era un costante stimolo battere l’avversario”.

La corsa, inizialmente affrontata con l’intento di migliorare le proprie prestazioni, è stata però un mezzo per raggiungere un’ulteriore illuminazione: “È un modo per entrare dentro di me in maniera più profonda: se ti concentri è come se tu fossi davanti a uno scherma di cinema e i sottotitoli sono i pensieri che sviluppi. Il tuo sentire, il tuo pensare, il tuo volere, durante la corsa, li vedi al rallentatore. E quei pensieri che si sviluppano danno luogo a stati emotivi che ti condizionano nell’agire”.

Innamorandosi del gesto della corsa (“A prescindere dai risultati, dal fare 10 km o 100“), Riccio è cambiato e ha imparato ad affrontare la sindrome della pagina bianca. E oggi affronta la sua nuova vita senza rimpianti.

Roberto Riccio e il libro “Corsa e coscienza: un incontro nel cuore”

“Corsa e coscienza: un incontro nel cuore” è il libro con cui Roberto Riccio ha iniziato la propria attività da scrittore: “Non volevo partire da un romanzo, ma raccontando la mia esperienza, cercando di essere esempio per gli altri“. Obiettivo, citando il libro “Filosofia della libertà” di Rudolf Steiner, è riscoprire “l’amore per l’azione, che libera l’essere umano dai propri gioghi”.

Roberto Riccio

Roberto, con la moglie Chiara, ha anche aperto una società editrice, “Edizioni io e te”. “Per prima cosa vorrei dire che i talenti individuali riescono a realizzarsi attraverso la coppia: il coniuge non è mai d’ostacolo a ciò che facciamo nella vita, anzi dà un aiuto che ci permette di fare meglio”.

L’idea di costituire una società editrice nasce invece in primis con la convinzione “di portare un valore aggiunto alla società: il primo libro pubblicato, Corsa e coscienza, è la testimonianza di un’esperienza trasformativa. E la corsa, lo spiego nella seconda parte del libro, è anche uno stimolo per stimolare la creatività”.

In secondo luogo l’avventura editoriale è un modo per andare controcorrente nel mercato dei libri, dove, rileva Riccio, “la logica del guadagno è sempre l’obiettivo primario“.

“Il marketing si fonda sulla paura e sul senso di colpa: le società che seguono gli autori che si auto-pubblicano ti dicono devi fare questo, devi fare quest’altro. No, le cose vanno fatte secondo quello che è il sentore dello scrittore – evidenzia Riccio – ma soprattutto non voglio che le persone comprino un libro perché ho usato una strategia di marketing”.

Correre contro le convenzioni, in direzione opposta ad una società che ci vuole sempre in competizione, riscoprire e realizzare pienamente se stessi: la storia di Roberto ci insegna a inseguire i nostri sogni e le aspirazioni, senza temere di affrontare i cambiamenti.

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