Lavoratore sammarinese picchiato dal datore di lavoro: scatta la denuncia

L’Unione Sammarinese Lavoratori denuncia un grave episodio di violenza sul lavoro e chiede maggiori tutele per i dipendenti

A cura di Redazione
15 luglio 2025 11:23
Lavoratore sammarinese picchiato dal datore di lavoro: scatta la denuncia -
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L’Unione Sammarinese Lavoratori ha segnalato un grave episodio di violenza sul lavoro: un lavoratore sammarinese è stato picchiato dal proprio datore di lavoro dopo aver avanzato una richiesta. La vittima si è recata al Pronto Soccorso e, con una prognosi di diversi giorni, ha sporto denuncia alle autorità competenti, supportata dall’Usl attraverso il proprio Osservatorio. L’Usl segnala come molte vittime, per paura di perdere il posto, non riescano a denunciare e siano costrette a dimettersi senza poter usufruire di ammortizzatori sociali. L’organizzazione chiede interventi normativi urgenti per tutelare i lavoratori e garantire misure di sicurezza efficaci. L’Usl invita inoltre chi ha assistito a tali episodi a farsi avanti, per sostenere le vittime e contribuire a contrastare la cultura della violenza nei contesti lavorativi. 

La nota stampa dell'Unione Sammarinese Lavoratori

La recente denuncia di una donna, portata alla luce dalla Cdls, aggredita e presa per il collo da un collega, dà la misura di quanto la violenza stia dilagando anche sui luoghi di lavoro e di come sia urgente dotarsi di strumenti normativi più efficaci per contrastare questo odioso fenomeno. Per evitare che la violenza sfoci in vere e proprie aggressioni fisiche, ad esempio, dovrebbero essere normate le dimissioni per giusta causa che almeno consentirebbero l’accesso agli ammortizzatori sociali a chi non si sente più al sicuro sul posto di lavoro a causa delle molestie subite proprio in tale luogo. D’altro canto, i datori di lavoro già alle prime avvisaglie dovrebbero essere messi nelle condizioni di prendere dei provvedimenti. 

Purtroppo, fin qui, mancando tali strumenti, sono tantissime le vittime che non hanno denunciato, rassegnandosi a dover lasciare il lavoro e la propria fonte di sostentamento, non potendosi difendere in altro modo. Quello che è accaduto alla donna che ha trovato il coraggio di denunciare, e alla quale esprimiamo la nostra massima solidarietà, non è purtroppo un caso isolato. 

Solo qualche mese fa abbiamo raccolto la testimonianza di una giovanissima lavoratrice anche lei aggredita fisicamente da un collega, peraltro sotto gli occhi dei titolari che, se a parole hanno espresso massima solidarietà, non hanno però preso alcun provvedimento, non potendosi permettere a loro dire di rinunciare alla professionalità dell’aggressore. Alla vittima, dunque, non è rimasto altro da fare che dimettersi subito per non rischiare ancora situazioni di pericolo, senza alcun ammortizzatore sociale. Una situazione a ben vedere inaccettabile. 

In tutto questo è fortuna che il lavoro di questi mesi e anni sia sfociato in una maggior consapevolezza delle persone rispetto ai propri diritti. 

Così abbiamo assistito un lavoratore che, picchiato dal suo datore di lavoro, si è prima recato in Pronto Soccorso e ha poi, con una prognosi di non pochi giorni, provveduto a sporgere denuncia presso le Autorità e nella cornice del nostro Osservatorio. È gravissimo che un collega si permetta di aggredire un altro collega contando sul fatto di non essere immediatamente ‘sostituibile’ e dunque di non avere nessuna conseguenza nemmeno quando il fatto avviene sotto gli occhi dello stesso titolare. 

Ancor più sconcertante che un datore di lavoro picchi un dipendente che si era rivolto a lui con una richiesta. A denuncia avvenuta sarà molto importante che, chi ha assistito alla violenza, sia pronto a dare la propria testimonianza, contribuendo a restituire dignità al lavoratore. Non è purtroppo mai facile denunciare, specie quando si vive del proprio lavoro e non si può rinunciare allo stipendio, il lavoro povero ha anche quest’altra faccia della medaglia. Nessuno, dunque, si volti dall’altra parte perché ciò che stiamo denunciando a più riprese sembra sempre di più rappresentare soltanto la punta di un iceberg. 

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