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Le vincitrici di ERetici 2024 in residenza nel teatro di Mondaino

In residenza lavoreranno sulla nuova creazione "Do fairies have a tail?

A cura di Redazione
15 luglio 2024 10:05
Le vincitrici di ERetici 2024 in residenza nel teatro di Mondaino - Violetta Cottini
Violetta Cottini
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Dal 18 al 27 luglio, Violetta Cottini, Alessandra Indolfi e Roberta Indolfi saranno in residenza a L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino per la terza tappa del progetto ERetici. Le strade dei teatri, bando per giovani artisti under 28 del panorama nazionale promosso dal Centro di Residenza Emilia-Romagna, composto da L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino e La Corte Ospitale di Rubiera, con il contributo di Mic – Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune di Mondaino e Comune di Rubiera.

Lavorando alla ricerca e alla composizione della loro nuova creazione “Do fairies have a tail?”, le artiste vincitrici del bando sono ormai giunte al terzo di cinque periodi di residenza creativa che si stanno svolgendo alternativamente negli spazi dell’Arboreto e de La Corte Ospitale. Durante questi mesi, il processo creativo si è avvalso di tempi e spazi dilatati particolarmente adatti allo sviluppo delle idee, del prezioso supporto critico di Enrico Pitozzi e Gerardo Guccini e delle incursioni dei Custodi delle Residenze, un gruppo di dieci giovani spettatori scelti per aiutare, con il loro sguardo e la loro partecipazione attiva, l’evoluzione del lavoro.

In questa terza fase, le artiste in residenza potranno condividere riflessioni e approfondire la loro ricerca con i Dewey Dell, che hanno scelto come primi tutor artistici del loro progetto. La compagnia di danza e performing arts appoggerà il suo sguardo creativo e la sua sensibilità sulle ricerche in corso per arricchirne i possibili sviluppi.

Violetta Cottini condivide il suo processo di ricerca per “Do fairies have a tail?” con Roberta Indolfi e Alessandra Indolfi. Insieme le artiste stanno lavorando alla costruzione di un altrove, un posto segreto in cui le fate hanno dimora, tra le radici, nelle grotte, nei fortini di rottami. Case nel bosco, muschio, licheni, pietre e rami. Sono i posti segreti, quelli che creano i bambini. Le fate sono creature invisibili, esistono e non ce ne accorgiamo, ci sono ma lasciano solo tracce. Sono creature volatili tra mimetismo e magia. L’indagine sulle fate non è altro che un indovinello, un espediente per entrare tra le pieghe storte di altre dimensioni. Le creature del “piccolo popolo” che aleggiano nei nostri ricordi smussati.

L’invisibile può manifestarsi e dare vita ad un altrove? Cos’è invisibile? Che tracce lascia? Quali sono i suoi resti? Nel sottobosco i fiori sussurrano una lingua particellare, non umana, che intuisci… Animali notturni si aggirano nei tuoi sogni, dagli occhi cangianti, ripresi da una luce a infrarossi, puoi solo guardarli, ma da molto vicino. Come attraverso un caleidoscopio puoi vedere ciò che muta, muta il colore, la forma, il riflesso, ciò che vedi non è più ciò che credevi di vedere. Ci credi ancora?

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