L'economia di Rimini rallenta: export in crisi e il commercio soffre
L'industria manifatturiera soffre il calo dell'export: fatturato giù del 10%

La Camera di commercio della Romagna delinea il quadro dei primi mesi del 2025 relativi al territorio Romagna e alle province di Forlì-Cesena e Rimini, valorizzati dalle previsioni sullo scenario.
Report Provincia di Rimini
La popolazione residente al 31/12/2024 è pari a 340.665, di cui l’11,1% stranieri; positivo il saldo migratorio (+2.500 unità complessive), indice di attrattività della provincia.
Il tessuto imprenditoriale provinciale, al 30/06/2025, è costituito da 34.644 imprese attive (sedi), stabili rispetto al 30/06/2024 (-0,1%). L’imprenditorialità è particolarmente diffusa: 102 imprese attive ogni mille abitanti (87 in Emilia-Romagna, 86 in Italia). La metà delle imprese attive (il 49,9% per l’esattezza) sono imprese individuali, mentre le società di capitale, pari al 25,8% del totale, rappresentano una quota progressivamente crescente. Riguardo alla dimensione d’impresa, ben il 93,8% del sistema imprenditoriale provinciale è costituito da aziende con meno di 10 addetti.
Sostanzialmente stabili le imprese artigiane (-0,2%, 9.618 al 30/06/2025) mentre si riduce lievemente il numero delle imprese cooperative (243 al 30/06/2025, -0,4% annuo).
Le start-up innovative, a fine giugno, risultano 79, in calo tendenziale (-2,5%); la maggior parte delle stesse (56 unità) opera nel macrosettore dei Servizi.
In merito all’andamento dei principali settori, riguardo a quello primario, la consistenza delle imprese agricole attive (2.253 unità al 30/06/2025) è in flessione del 2,9% rispetto al 30/06/2024, così come sono in calo le imprese della pesca (-1,1%, 182 unità al 30/06/2025). Con riferimento a quest’ultimo comparto, nel mercato ittico all’ingrosso di Rimini, nel periodo gennaio-giugno 2025, si rileva una diminuzione delle quantità commercializzate (-17,3% sui primi sei mesi del 2024) e del corrispondente valore del pescato (-24,6%), che risulta pari a 4,4 milioni di euro nella prima metà di quest’anno.
I dati relativi all’industria manifatturiera, derivanti dall’indagine congiunturale della Camera della Romagna (rivolta a imprese con più di 9 addetti), al primo trimestre 2025, risultano negativi per la produzione (-9,0% sul primo trimestre 2024), il fatturato (-9,2%) e gli ordini esteri (-11,0%); positiva, invece, la dinamica degli ordini interni (+5,7%). Negativa, poi, anche la tendenza media degli ultimi 12 mesi della produzione e del fatturato (rispettivamente, -10,3% e -10,8%). La contrazione della produzione (sui 12 mesi) investe tutti i comparti, ad eccezione di legno e mobili (+9,2%), con il maggiore decremento per abbigliamento e accessori (-19,4%), seguito da macchinari (-16,8%) e prodotti in metallo (-7,1%). In tale contesto si inserisce l’aumento dell’occupazione negli ultimi 12 mesi (+0,8%). In merito, infine, alla struttura produttiva, si rileva una riduzione della consistenza delle imprese manifatturiere attive al 30 giugno 2025 (-2,4%, 2.364 unità), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Nel settore edile (5.186 unità a fine giugno) si riscontra un lieve incremento annuo del numero di imprese attive (+0,5%); stabile, invece, rispetto al primo trimestre 2024, il relativo volume d’affari nel primo trimestre dell’anno in corso (fonte: indagine congiunturale di Unioncamere Emilia-Romagna).
Per ciò che concerne il commercio al dettaglio, le vendite, nel primo trimestre 2025, in termini tendenziali, risultano in calo (-1,8%), con una variazione negativa sia del comparto alimentare (-3,8%) sia di quello non alimentare (-1,7%); riguardo alla dimensione, si assiste ad una flessione nelle tre tipologie, ovvero piccola (-1,8%), media (-2,4%) e grande (-1,5%). In termini di numerosità, le imprese attive del commercio al dettaglio (4.485 unità al 30/06/2025) risultano in calo (-2,5% annuo), così come la consistenza delle imprese nel settore del commercio nel suo complesso (ingrosso, dettaglio e riparazioni autoveicoli), che conta, al 30/06/2025, 8.182 imprese (-1,8% rispetto al 30/06/2024); dinamica annua negativa anche delle imprese e-commerce (323 unità, -4,7%).
Nel 1° trimestre 2025 calano le esportazioni in provincia di Rimini (pari a 680 milioni di euro): -2,6% rispetto allo stesso periodo del 2024, superiore alla variazione altrettanto negativa regionale (-1,1%) e diversamente da quella positiva nazionale (+3,2%). Riguardo ai principali prodotti, calano le esportazioni dei primi due, ovvero articoli di abbigliamento (-2,6%, 16,2% del totale) e macchine utensili e per la formatura dei metalli (-15,1%, 12,9%); crescono, invece, le esportazioni delle navi e imbarcazioni (+20,9%, 11,1% del totale), delle altre macchine di impiego generale (forni, caldaie, condizionatori, distributori automatici) (+6,9%, 8,3%), degli altri prodotti alimentari (zucchero, cacao, condimenti vari, pasti pronti, alimenti dietetici) (+22,3%, 6,2%) e delle bevande (+11,4%, 4,2%). Per ciò che concerne iprincipali Paesi export, troviamo, nell’ordine: Stati Uniti (12,7% del totale), Germania (8,7%), Francia (8,7%), Regno Unito (6,1%), Spagna (5,4%) e Polonia (4,4%); di questi, risultano in crescita Germania (+22,4%), Spagna (+22,2%) e Polonia (+20,0%) mentre sono in flessione Stati Uniti (-20,2%), Francia (-3,5%) e Regno Unito (-34,0%).
Per ciò che concerne il turismo, le imprese attive dei servizi di alloggio e ristorazione (4.729 unità al 30/06/2025) risultano sostanzialmente stabili (-0,2%). Positivi i dati provvisori sul movimento turistico (comprensivi, da quest’anno, delle statistiche relative agli alloggi privati gestiti in forma non imprenditoriale) che, nel periodo gennaio-giugno 2025, registrano un incremento annuo degli arrivi del 3,2% (1.670.217 unità) e delle presenze dell’1,4% (5.217.546 unità). Gli aumenti, rispetto ai primi sei mesi del 2024, interessano sia la clientela nazionale (+3,1% di arrivi e +0,5% di presenze) sia quella estera (+3,6% di arrivi e +4,1% di presenze). Nello specifico, giugno, primo mese della stagione estiva, chiude con un -1,3% di arrivi e +1,6% di presenze. In calo, invece, nel primo trimestre 2025, il fatturato dell’intero settore (-0,7% rispetto al primo trimestre 2024, come risulta da indagine congiunturale Unioncamere E-R).
Le imprese attive nel comparto “trasporti di merci su strada” (497 al 30/06/2025) sono in flessione del 2,2%, così come quelle del settore principale rappresentato da trasporti e magazzinaggio (-0,6%, 877 unità). Decisamente positivi, invece, nel periodo gennaio-giugno 2025, i dati sul movimento passeggeri all’aeroporto Fellini di Rimini: in termini tendenziali, +30,8% di arrivi (83.755 unità) e +31,3% di partenze (81.684 unità).
I dati ISTAT Forze di lavoro relativi all’anno 2024 (media dei quattro trimestri), ultimo aggiornato, rilevano per la provincia di Rimini un tasso di attività (15-64 anni) pari al 71,8% (in crescita di 1,3 punti percentuali rispetto al 2023), inferiore al dato regionale (73,6%) e superiore alla media nazionale (66,6%); un tasso di occupazione (15-64 anni) pari al 68,3% (+3,2 punti percentuali), minore del dato regionale (70,3%) ma più alto di quello nazionale (62,2%); un tasso di disoccupazione (15-74 anni) del 4,7% (-2,7 p. p.), maggiore rispetto alla media regionale (4,3%) ma più basso di quella nazionale (6,5%).
In flessione le ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni nel periodo gennaio-giugno 2025 (3,2 milioni di ore): -15,5%, infatti, rispetto ai primi sei mesi del 2024, con un sensibile decremento della CIG straordinaria (-36,6%, 43,8% del totale), mentre aumenta quella ordinaria (+14,1%, 56,2%). A livello settoriale, le ore autorizzate si concentrano in netta prevalenza nel Manifatturiero (95,9% del totale, -17,2%). Nel confronto con le altre province regionali, però, i livelli di CIG si assestano a livelli relativamente alti.
Positivo risulta il saldo attivazioni-cessazioni dei rapporti di lavoro dipendente nel primo trimestre 2025: +308 posizioni, con 23.136 attivazioni e 22.828 cessazioni; tale saldo è determinato, da un lato, soprattutto dall’aumento delle posizioni nei servizi (escluso commercio e turismo) (+502), dall’altro, dall’aumento delle posizioni a tempo indeterminato (+477), che compensano il calo delle posizioni di lavoro dipendente a tempo determinato, di lavoro somministrato e di apprendistato (-169).
Rimanendo in tema di lavoro, un cenno alle dimissioni volontarie, che nel riminese, nei primi tre mesi del 2025, hanno caratterizzato 2.587 rapporti di lavoro dipendente; nello specifico, queste costituiscono il 16,9% del totale delle cessazioni e risultano in diminuzione rispetto al primo trimestre 2024 (-5,7%).
Come sostegno economico di contrasto alla povertà, a giugno 2025 sono 1.535 i nuclei familiari che hanno percepito l’assegno di inclusione, con un importo medio mensile di 599 euro (+8,7% sull’importo medio mensile di maggio 2024); 36.115 nuclei familiari hanno invece percepito, nell’anno 2024 (ultimo dato aggiornato), l’assegno unico universale, con un importo medio mensile di 253 euro (+5,0% sull’importo medio mensile dell’anno 2023).
Riguardo all’andamento del credito, al 31/03/2025 i prestiti totali ammontano a 8.357 milioni di euro, di cui il 54,9% alle imprese, il 41,1% alle famiglie e il 4,0% ad altri soggetti (società finanziarie, enti pubblici, istituzioni senza scopo di lucro). Rispetto al 31 marzo 2024 si registra una flessione del 2,1% dei prestiti concessi; nel dettaglio, calano i prestiti alle imprese del 4,7% (-3,0% le medio-grandi, -9,8% le piccole) mentre crescono quelli alle famiglie (+1,9%). Si evidenzia, poi, il decremento annuo dei depositi (-0,9%, 10.327 milioni di euro al 31 marzo 2025), a cui si contrappone l’aumento del valore dei titoli a custodia: titoli gestiti dagli Organismi di investimento collettivo del risparmio (+11,3%, 3.179 milioni di euro) e titoli di Stato (+8,7%, 2.771 milioni di euro). In ultimo, l’incidenza delle sofferenze sui prestiti totali, al primo trimestre 2025, risulta pari all’1,3%, in progressiva diminuzione, superiore al dato di Emilia-Romagna (1,0%) e Italia (1,0%).
In relazione al Fondo di Garanzia per le imprese, che, nel dettaglio, interessa le PMI, le small mid cap, gli Enti del Terzo settore e i professionisti titolari di partita IVA, tra gennaio e marzo 2025 sono state accolte 375 operazioni di finanziamento relative alle imprese di Rimini (8,3% del totale regionale), in sensibile crescita annua (+22,1%); l’importo finanziato complessivo ammonta a 51 milioni di euro (+27,3%) mentre l’importo finanziato medio (per singola operazione) risulta di 136mila euro (188mila euro in Emilia-Romagna, 186mila euro in Italia).
In tale contesto si inserisce il discorso relativo all’inflazione sul territorio, misurata dall’indice ISTAT NIC (prezzi al consumo per l’intera collettività). Sulla base di tale indice, la variazione tendenziale media per il capoluogo di Rimini (estendibile all’intera provincia) nel semestre gennaio-giugno 2025 è stata pari a +2,4% (Emilia-Romagna: +1,7%, Italia: +1,7%), con un trend altalenante, ovvero, crescente nei primi due mesi (da +2,5% di gennaio a +2,7% di febbraio), in discesa a marzo (+1,9%), nuovamente in salita ad aprile (+2,4%), ancora calante a maggio (+2,1%) e in risalita a giugno (+2,7%), con una dinamica inflattiva tra le più alte in Italia; nello specifico, l’incremento del mese di giugno risulta ben superiore a quello sia regionale (+1,7%) sia nazionale (+1,7%).
Complessivamente, secondo gli Scenari Prometeia, aggiornati a luglio 2025, la provincia di Rimini ha fatto registrare nel 2024 un lieve calo del valore aggiunto stimato pari allo 0,3%, rispetto al +0,1% regionale e al +0,5% nazionale.
Al netto delle incognite dovute alle dinamiche economiche e geopolitiche internazionali, le previsioni per il2025 indicano nel corso dell’anno un andamento in recupero del valore aggiunto, sostanzialmente in linea con le precedenti stime di aprile, chedovrebbe attestarsi intorno al +0,5% (+0,8% in Emilia-Romagna, +0,7% in Italia).