L’Italia alla Corte Penale Internazionale sul caso Almasri: “Cambieremo le procedure”

Nordio: pronto a sostenere il referendum sulla giustizia, ma senza dimissioni in caso di sconfitta. “La sinistra rinnega la sua storia”

A cura di Glauco Valentini Redazione
02 novembre 2025 09:03
L’Italia alla Corte Penale Internazionale sul caso Almasri: “Cambieremo le procedure” -
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Una revisione delle norme che regolano la cooperazione tra l’Italia e la Corte penale internazionale (CPI) è ormai sul tavolo del governo. L’obiettivo è evitare che si ripetano i “cortocircuiti” istituzionali emersi nel caso Almasri, che ha posto Roma sotto la lente della Corte. L’esecutivo, secondo quanto trapela da Palazzo Chigi, sarebbe intenzionato a giocare l’ultima carta per scongiurare un deferimento dell’Italia all’Assemblea degli Stati parte della CPI o, nella peggiore delle ipotesi, al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha annunciato che il governo interverrà per rivedere le procedure di cooperazione internazionale in materia penale, puntando a “una maggiore chiarezza normativa” e a un rafforzamento del coordinamento tra le istituzioni italiane e la Corte dell’Aia.

Parallelamente, Nordio si prepara a scendere in campo in vista del referendum sulla giustizia. Il ministro ha confermato la sua disponibilità a sostenere pubblicamente il “sì”, anche attraverso la partecipazione a trasmissioni televisive, ma ha escluso l’ipotesi di rassegnare le dimissioni qualora dovessero prevalere i “no”: “Il confronto democratico si misura sulle idee, non sulle cariche”.

Non è mancato un affondo politico. Rivolgendosi alla segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, Nordio ha dichiarato: “Sorprende sentire certe affermazioni da una persona seria e intelligente. La sinistra dimentica che questa riforma fa parte della sua storia?”. Un messaggio diretto a chi, a sinistra, contesta la riforma del sistema giudiziario e l’approccio del governo alle istituzioni internazionali.

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