“Lo scontrino è mio”: Sempio prova a salvare il suo alibi e smentisce il teste che aveva sollevato dubbi
L’indagato per l’omicidio di Chiara Poggi ribadisce la propria versione: “L’ho preso io, sarebbe stato meglio verificare subito le telecamere del parcheggio”
Andrea Sempio, indagato a Pavia per l’omicidio di Chiara Poggi, torna a difendere il proprio alibi legato allo scontrino del parcheggio di Vigevano, documento che lo collocherebbe lontano da Garlasco nel giorno dell’uccisione della giovane e in un orario incompatibile con la presenza sulla scena del delitto.
Nelle ultime ore, un nuovo testimone sentito dai carabinieri avrebbe messo in dubbio la sua versione, sostenendo che il tagliando del parchimetro non sarebbe stato preso da Sempio, ma fornito da un’altra persona. Una ricostruzione che l’indagato respinge con fermezza.
“Lo scontrino del parcheggio l’ho preso io – ha dichiarato Sempio –. Sarebbe stato meglio se questi dubbi fossero stati sollevati all’epoca, così si sarebbero potute controllare le telecamere del parcheggio.”
Quel tagliando, ritenuto un elemento chiave per confermare l’alibi, era stato conservato dalla madre di Sempio e consegnato agli inquirenti circa un anno dopo il delitto, durante un interrogatorio.
Con questa nuova presa di posizione, l’indagato tenta di rafforzare la credibilità della propria versione e di smentire i dubbi emersi nel corso delle ultime testimonianze.
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