Maiolo, l’allevamento di polli Fileni apre entro settembre. Nuovo scontro tra Comitato e istituzioni
«Una sciagura per l’Alta Valmarecchia», accusa il Comitato. Il Sindaco Fattori replica: «Tutto regolare, da Arpae nessuna segnalazione di pericolo per i cittadini»

Il Comitato Per la Valmarecchia torna a lanciare l’allarme: l’allevamento intensivo di polli targato Fileni alla Cavallara di Maiolo sarebbe ormai prossimo all’apertura, prevista nel mese di agosto o settembre. Nonostante le proteste e le richieste dei cittadini, l’azienda – spiegano dal Comitato con un post su Facebook – si sarebbe limitata a un “piccolo slittamento” concordato con la Regione, giusto il tempo necessario per insediare formalmente una Commissione di controllo definita “inefficace”, composta da soggetti che, secondo gli attivisti, avrebbero già condotto in modo “insufficiente” l’iter di valutazione ambientale.
Una denuncia dura, che chiama in causa la politica regionale e locale, accusata di aver fallito sia sul piano amministrativo che etico. Nel mirino, soprattutto, l’amministrazione comunale di Maiolo, guidata da Marcello Fattori – al suo quarto mandato – e il ruolo della sua famiglia, accusata dal Comitato di gestire il Comune come una proprietà personale. «Un fratello sindaco e l’altro a capo dell’ufficio tecnico comunale. Suo anche il cantiere – affermano – con un geometra del suo studio associato chiamato a lavorare per conto dei professionisti che lavorano per Fileni».
Il comitato sottolinea inoltre quello che definisce il "fallimento personale di Marcello Fattori", evidenziando come la presenza di due capannoni ancora in piedi e le macerie lungo il Marecchia smentiscano di fatto ogni volontà di rigenerazione della porta d’accesso al Comune di Maiolo.

Il Comitato fa leva presunte commistioni tra interessi pubblici e privati, ricordando la presenza, pochi mesi fa, di Massimo Fileni e Fattori – insieme ai vertici regionali – all’inaugurazione del ponte della Cavallara, preludio secondo gli attivisti a un progetto che sarebbe stato presentato “in violazione degli strumenti urbanistici”.
La replica del sindaco Fattori
Alle accuse ha risposto direttamente il sindaco di Maiolo, Marcello Fattori, respingendo con fermezza ogni addebito: «Non c’è nulla di illegale in ciò che stiamo facendo. Abbiamo sempre operato con criterio e, soprattutto, con buonsenso. L’interno del cantiere, peraltro, è una proprietà privata: non ho alcuna autorità per accedervi. L’azienda, come tutte quante, deve seguire il cronoprogramma dei lavori, e la rimozione delle macerie è prevista in una fase successiva».
Sulla questione della salute pubblica, Fattori ha poi aggiunto: «Non sono pervenute segnalazioni né sono emerse situazioni anomale. Arpae sta svolgendo un eccellente lavoro di monitoraggio e, finché non verrà rilevato alcun pericolo per la salute dei cittadini, non ho motivo di intervenire».
Il Comitato rilancia: "Sistema di potere intoccabile"
Dichiarazioni che non placano le critiche del Comitato, che insiste nel parlare di “fallimento della politica” e denuncia la totale assenza di trasparenza nel progetto. «Abbiamo assistito in questi anni a un balletto triste – continuano – peggiore del trenino che Fattori ha inscenato, travestito da pollo, il giorno della sua rielezione a sindaco. Protetto da tutti, compreso il Partito Democratico che lo ha nominato all’interno del Gal, di cui ora è vicepresidente, nonostante debba occuparsi di sviluppo locale e fondi pubblici».
«L’arrivo di Fileni è una sciagura per l’Alta Valmarecchia – conclude la nota – e anche se molti aspetti del progetto resteranno solo sulla carta, nessuno li denuncerà. Perché ci troviamo di fronte a un sistema di potere capace perfino di qualificare dei ruderi come un immobile da ristrutturare. Nonostante tutte le evidenze. E nonostante la lana di roccia, quella che nessuno aveva visto, ma che c’era».