Manovra economica, si accende lo scontro politico: tra condoni, scioperi e fondi alla cultura
Cirielli rilancia la sanatoria edilizia per la Campania, Fico respinge: “Serve il diritto alla casa, non nuovi condoni”
La discussione sulla manovra economica si trasforma in un vero e proprio campo di battaglia politico. Gli emendamenti presentati accendono tensioni sia all’interno del centrodestra sia nel confronto con l’opposizione e i sindacati.
A far esplodere il dibattito è la proposta del candidato del centrodestra Edmondo Cirielli, che chiede di riaprire i termini del condono edilizio del 2003 per la Campania. Una misura che, secondo lui, rappresenterebbe “un atto di giustizia atteso da migliaia di famiglie costrette a realizzare case per necessità abitativa, non per abusivismo selvaggio”. Una linea che però incontra le caute resistenze di Forza Italia: il leader Antonio Tajani frena, sottolineando la necessità di “valutare caso per caso”.
Di segno opposto la posizione del candidato del centrosinistra Roberto Fico, che boccia la proposta: “Serve il diritto alla casa, non i condoni”, afferma, accusando il centrodestra di riproporre soluzioni che premiano l’irregolarità anziché affrontare il problema abitativo in modo strutturale.
Parallelamente, esplode la protesta dei sindacati dei trasporti contro l’emendamento voluto da Fratelli d’Italia che imporrebbe ai lavoratori di comunicare per iscritto, con sette giorni di anticipo, la partecipazione a uno sciopero. Una misura giudicata “lesiva del diritto di sciopero garantito dalla Costituzione” e destinata a irrigidire ulteriormente le relazioni industriali.
Sul fronte culturale, a preoccupare è invece il taglio dei fondi destinati al cinema. A intervenire è anche Papa Francesco, che lancia un appello a sostegno del settore, definendolo “in pericolo” e ribadendo l’importanza dell’arte cinematografica per la società. Il Partito Democratico raccoglie l’allarme e chiede al governo di fare “marcia indietro” per non mettere ulteriormente in crisi un comparto già fragile.
Il percorso della manovra, insomma, si complica: tra tensioni interne alla maggioranza, scontri con l’opposizione e proteste dei sindacati, il dibattito promette di restare acceso ancora a lungo.
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