Manovra, nuovo emendamento: aiuti alle imprese e stop all’anticipo della pensione con fondi complementari
Il governo approva in commissione bilancio del Senato misure per imprese, Tfr e Piano casa, mentre salta la possibilità di cumulare rendite previdenziali per anticipare la pensione di vecchiaia
In commissione bilancio del Senato è stato presentato un nuovo emendamento alla manovra che introduce una serie di interventi a sostegno delle imprese e modifica alcune regole relative al trattamento di fine rapporto e alla previdenza complementare.
Il testo dell’emendamento prevede risorse per i crediti d’imposta legati alla Transizione 5.0 e alle Zone Economiche Speciali (Zes), il finanziamento del Piano casa e il rifinanziamento del Ponte sullo Stretto, a seguito delle indicazioni della Corte dei Conti.
Una delle novità principali riguarda il Fondo Inps per il Tfr. Torna l’ampliamento dei datori di lavoro obbligati a versare il Tfr al fondo: dal 2026 l’obbligo riguarderà le aziende con più di 50 dipendenti (60 nel biennio 2026-2027), mentre dal 2032 la soglia scenderà a 40 dipendenti.
Contestualmente, l’emendamento elimina la possibilità di anticipare la pensione di vecchiaia cumulando le rendite della previdenza complementare, con un risparmio stimato fino a 130,8 milioni di euro nel 2035.
Il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, ha risposto alle richieste di dimissioni sottolineando che «conta il risultato finale» e ribadendo l’impegno del governo a «lavorare per il paese».
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