Maresciallo Masini scagionato: "Ma ha vissuto 10 mesi di angoscia e incertezza", attacca il Sap
Il sindacato di Polizia chiede modifica normativa: "No indagine automatica, bisogna distinguere i casi in cui l'uso legittimo della forza da quelli in cui servono approfondimenti"
Il Sap di Rimini in una nota esprime soddisfazione per l'archiviazione delle indagini a carico del Maresciallo Luciano Masini, per i fatti avvenuti nella notte di Capodanno a Villa Verucchio. C'è però amarezza per i lunghi tempi di attesa che hanno preceduto la decisione del gip: 10 mesi, nei quali "un servitore dello Stato, che ha legittimamente agito per proteggere sé stesso e gli altri, ha vissuto con una spada di Damocle sulla testa. Dieci mesi di incertezza, di sospetto vissuti con angoscia".
Il Sap torna su una possibile modifica normativa in modo tale che in questi casi, dove "le circostanze indicano chiaramente che si tratti di un'azione legittima", non scatti automaticamente un'indagine. "Crediamo sia necessaria una verifica preliminare delle cause di scriminanti, opportunamente normata, prima di procedere con un'indagine", evidenzia il Sap, distinguendo quindi "i casi in cui l’uso legittimo della forza è evidente, da quelli in cui invece servono ulteriori approfondimenti".
Non si tratta di chiedere impunità, evidenzia il Sap, ma di una modifica normativa di "buon senso e rispetto per chi ogni giorno rischia la vita per garantire la sicurezza dei cittadini".
"Chi serve lo Stato non può essere trattato come un sospetto per il solo fatto di aver compiuto il proprio dovere. Vorremmo che il caso Masini diventi un punto di partenza per aprire un confronto serio tra magistratura, politica e forze di polizia. Serve una riforma che tuteli chi agisce nel rispetto della legge e dei protocolli operativi, senza automatismi che penalizzano la professionalità e il senso di giustizia", chiosa il Sap.
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