Mauro Melotti al Panathlon Club Rimini

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Prima da giocatore, poi da allenatore, infine ancora seduto sulla panchina. Le tre vite di Mauro Melotti in biancorosso hanno attraversato un’epoca in cui il calcio a Rimini è cambiato, salendo sull’ottovolante della serie B un paio di volte prima di ridiscendere nei gironi infernali della C e adesso Lega Pro. Ma il “chi è caduto non può che risalire” è massima che si attaglia bene solo a chi i campionati li può disputare. Chi gioca, insomma. Chi sta a guardare non ha nessun diritto. E il Rimini allo stato attuale il prossimo campionato non lo disputerà, come annunciato da casa Cocif una settimana addietro. Di questo e altro ha parlato Mauro Melotti alla conviviale del Panathlon Club Rimini di marzo, svoltasi come di consueto all’Hotel Clarion Admiral Palace di Rimini.

«Il dovere mio e della squadra è continuare nel nostro lavoro e se possibile cercare di migliorarlo – ha detto il tecnico biancorosso a proposito dell’addio della Cocif -. È adesso che si vede chi ha una condizione mentale forte, posto che le rassicurazioni da parte della proprietà sugli impegni impresi sono state ampie (i contratti verranno onorati). Bisogna andare avanti indipendentemente da quello che si è detto, si dirà e si farà: ci sono differenze sostanziali nel finire da vincenti o da anonimi».

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