Migranti, i Garanti frenano sui trasferimenti in Albania
“Solo 27 nel Cpr di Gjader: potrebbero rimanere in Italia”

Il trasferimento dei migranti in Albania potrebbe non essere necessario, secondo quanto dichiarato dal Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, Stefano Anastasìa, e dalla Garante delle persone private della libertà personale di Roma Capitale, Valentina Calderone.
Al termine della loro prima visita al Centro di permanenza per i rimpatri (Cpr) e al carcere di Gjader, in Albania, i due garanti hanno sottolineato che il numero di persone attualmente presenti nel centro è estremamente contenuto — appena 27.
“Il numero estremamente limitato delle persone attualmente presenti nel Cpr, insieme con la disponibilità di posti nei Centri collocati sul territorio nazionale, rende non giustificato il trasferimento in Albania di queste persone”, hanno affermato in una nota congiunta.
La visita si inserisce nel quadro del monitoraggio delle condizioni di detenzione e delle misure di limitazione della libertà personale, con particolare attenzione all’accordo tra Italia e Albania sui rimpatri. Secondo i Garanti, in assenza di sovraffollamento nei Cpr italiani, il ricorso a strutture estere appare superfluo.
Il tema dei trasferimenti in Albania è stato oggetto di dibattito fin dalla firma dell’accordo tra i due Paesi, con preoccupazioni espresse da più parti sulla trasparenza delle procedure, il rispetto dei diritti fondamentali e l'effettiva necessità logistica di una simile operazione.