Minacciò due agenti della Polizia Locale di Rimini allo sportello: risarcirà 750 euro

250 euro a ciascuno dei due agenti coinvolti e altri 250 euro al Comune di Rimini

A cura di Redazione
24 luglio 2025 17:04
Minacciò due agenti della Polizia Locale di Rimini allo sportello: risarcirà 750 euro - Ufficio Verbali Rimini
Ufficio Verbali Rimini
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Un gesto di riparazione ha posto fine, almeno sul piano giudiziario, a un episodio avvenuto lo scorso febbraio all’interno dell’Ufficio Verbali del Comando della Polizia Locale di Rimini. In questi giorni, è stata infatti accettata la proposta di risarcimento avanzata dall’imputato nel procedimento penale aperto per oltraggio a pubblico ufficiale e violenza o minaccia a pubblico ufficiale, reati commessi ai danni di due agenti in servizio.

Secondo quanto ricostruito, l’uomo si era presentato agli sportelli dell’Ufficio Verbali dove, nel corso di un confronto evidentemente acceso, avrebbe tenuto atteggiamenti e pronunciato frasi tali da far scattare la denuncia per i reati previsti dagli articoli 341-bis e 336 del Codice Penale. Le sue azioni, ritenute offensive e minacciose, hanno coinvolto due agenti della Polizia Locale nell’esercizio delle loro funzioni.

La denuncia è arrivata poco dopo all’Autorità Giudiziaria, dando il via a un procedimento presso il Tribunale di Rimini. Nel frattempo, la difesa dell’imputato ha scelto la via della riparazione del danno, prevista dalla legge come possibile strumento per chi intende assumersi la responsabilità delle proprie azioni e sanare le conseguenze del reato.

La proposta economica, pari a 750 euro complessivi, è stata così formulata: 250 euro a ciascuno dei due agenti coinvolti e altri 250 euro al Comune di Rimini, ente di appartenenza dei pubblici ufficiali offesi. Una somma simbolica, ma sufficiente — in base a quanto previsto dall’articolo 341-bis del Codice Penale — a chiudere il procedimento con l’accettazione da parte dei soggetti interessati.

I due agenti hanno infatti comunicato formalmente al Comando la propria disponibilità ad accettare il risarcimento, chiudendo così un episodio che, pur nella sua brevità, ha richiesto l’intervento della giustizia. Una vicenda che ricorda quanto le tensioni, anche nei contesti più ordinari, possano rapidamente sfociare in reati perseguibili e che la legge offre, in certi casi, percorsi alternativi alla sola sanzione penale.

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