Montegridolfo e Sassofeltrio: al via gli Infermieri di Famiglia e Comunità
Accessi domiciliari, ambulatori dedicati e un punto di riferimento per la salute territoriale
Prosegue l'attivazione del nuovo servizio degli Infermieri di Famiglia e Comunità nel Distretto di Riccione, in particolare in questa fase nei Comuni dell'entroterra. Proprio per illustrare ai cittadini i percorsi di cura, assistenziali e di prevenzione, erogati dall'Ausl della Romagna tramite servizi di prossimità, in particolare ruolo, funzioni e obiettivi dell’Infermiere di Famiglia e Comunità (“un alleato in più per la tua salute” come viene definito), vengono organizzati incontri pubblici nelle diverse località in collaborazione fra le amministrazioni locali e l’Azienda sanitaria.
Gli ultimi in ordine di tempo si sono dunque svolti a Montegridolfo (nella Sala della Nuova Canonica della Chiesa di San Pietro) e a Sassofeltrio (palestra delle scuole, località Fratte), dove nei loro saluti iniziali i sindaci Alessandro Renzi e Fabio Medici hanno evidenziato l'alleanza fra istituzioni e Azienda USL e l’importanza dell’integrazione tra i diversi servizi per garantire un'assistenza sempre più di prossimità e rispondere ai bisogni complessi delle persone in termini fisici, mentali e sociali.
Il Direttore del Distretto di Riccione, Ardigò Martino, ha spiegato come lo sviluppo in atto sui servizi legati all’assistenza di prossimità costituisca un autentico cambio di paradigma nel modo di lavorare sul territorio. “La figura dell’Infermiere di Famiglia e Comunità, che opera in modo integrato, competente e vicino alle reali condizioni di vita, è chiamata a seguire i nuovi bisogni – ha dichiarato Martino – quale ulteriore tassello della riorganizzazione sanitaria che punta a portare la salute sempre più vicina alle persone, riducendo le disuguaglianze e migliorando la qualità di vita nel solco di una sanità sempre più a vocazione territoriale. Il benessere e la salute delle persone si costruiscono infatti sul territorio, prima e dopo gli eventi acuti, attraverso interventi domiciliari, educazione sanitaria, presa in carico precoce, continuità assistenziale e supporto a chi non è in grado, da solo, di orientarsi nella complessità dei percorsi di cura. Trattandosi di un nuovo servizio, chiediamo anche ai cittadini di supportarne lo sviluppo e la relazione con la comunità attraverso un percorso partecipativo”.
In tal senso l’Infermiere di Famiglia e Comunità, progetto innovativo che rende evidente lo sforzo dell’Ausl Romagna nell’implementazione dei servizi di prossimità ai sensi del Decreto Ministeriale n. 77 del 2022, è una delle figure chiave nel creare progettualità a misura di ogni singolo cittadino con risposte integrate e globali, come ricordato da Antonella Dappozzo, Direttore U.O. Cure Primarie Rimini-Riccione sottolineando il “valore della prossimità dei servizi, del coinvolgimento della comunità e del paziente nella co-gestione della malattia cronica, della diffusione della conoscenza dei servizi offerti per accrescere la possibilità di accesso ai servizi e l’equità dell’assistenza socio-sanitaria”. L’Infermiere di Famiglia e Comunità collabora infatti in concreto con il Medico di medicina generale o il Pediatra di libera scelta alle cure territoriali dei cittadini, prendendo in carico gli utenti a media o bassa complessità assistenziale, sia presso l’ambulatorio sia presso il domicilio dell'utente, favorendo inoltre l'aspetto relazionale, intercettando e valutando i bisogni per garantire una pianificazione assistenziale personalizzata. Una risorsa fondamentale, dunque, per promuovere la salute dei cittadini e rafforzare il legame tra i servizi territoriali e la popolazione, pensata per un’assistenza sempre più di prossimità, anche in fase di prevenzione.
Il modello è quello della “medicina d’iniziativa”, finalizzata all’educazione sanitaria, alla promozione della salute fisica, psichica e sociale delle famiglie e dell’intera comunità, come illustrato da Domenico D’Erasmo, Responsabile Assistenziale Dipartimento Cure Primarie e Medicina di Comunità, soffermandosi su obiettivi e funzioni dell'Infermiere di Famiglia e Comunità, “che nasce per intercettare precocemente e prevenire l’insorgenza di problemi di salute, prendendo in carico la comunità e mettendo in rete i diversi professionisti del settore socio-sanitario, così da contribuire allo sviluppo di comunità capaci di prendersi cura dei propri membri”. Le nuove figure sono state appositamente formate per “affiancare all’attività di cura la prevenzione diretta, ad esempio con richiami per l’attività di screening, e un'assistenza domiciliare evoluta, da attuare in accordo con il medico di medicina generale, che rimane centrale, e in contatto costante con la comunità per intercettare i bisogni specifici di ogni territorio, così da fornire un punto di riferimento per il primo livello di bisogno”.
Samuele Ortensi, coordinatore degli Infermieri di Famiglia e Comunità e del Servizio Infermieristico Domiciliare del Distretto di Riccione, ha quindi presentato le professioniste individuate per prendersi cura dei cittadini di quei territori. Per Montegridolfo si tratta di Daniela Magnani che, in aggiunta agli accessi domiciliari, riceverà in libero accesso ogni mercoledì dalle ore 10 alle 11 nell'ambulatorio in via Primo Maggio 4.
Il servizio, gratuito, può anche essere attivato da cittadini e professionisti di questo territorio chiamando il numero telefonico 0541 854407 (segreteria h 24), oppure tramite mail scrivendo a [email protected] .
L’Infermiera di Famiglia e Comunità cui sono assegnati i cittadini di Sassofeltrio è invece Stefania Lapa, ricevendo ogni martedì dalle ore 10 alle 11 nell’ambulatorio in via Giovanni XXIII 9 in località Fratte, oltre agli accessi domiciliari. In questo caso è possibile attivare il servizio telefonando al numero 0541 668204 oppure tramite mail scrivendo a
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