Mostra storica di Sarmede dedicata all'illustrazione per l'infanzia: è firmata da una riminese
L'esposizione, curata da Silvia Paccassoni, è composta da 80 opere realizzate da 24 illustratori internazionali

Autrice del blog d’arte “Dorature”, la storica dell’arte riminese Silvia Paccassoni si occupa da oltre vent’anni di illustrazione, promuovendo eventi e dedicandosi alla formazione. Dal 2001 al 2008 ha organizzato le prime mostre nel suo territorio, tra Rimini e Riccione.
Oggi firma per la Fondazione Štěpán Zavřel la mostra “Il sole ritrovato. L’illustrazione del secondo ‘900 a Sarmede”, allestita alla Casa della Fantasia di Sarmede, punto di riferimento internazionale nel mondo dell’editoria per l’infanzia da oltre quarant’anni.
L’esposizione, che sarà aperta fino al 20 ottobre, costituita da ottanta opere, restituisce una pagina importante dell’illustrazione editoriale degli ultimi decenni del ‘900 fiorita a Sarmede, il paese della fiaba, noto a livello internazionale in quanto centro dell’illustrazione per l’infanzia e sede di un’importante Scuola di Illustrazione di cui la storica dell’arte cura la programmazione.
Come è nato tutto questo a Sarmede, un piccolo paese delle Prealpi Trevigiane?
“E’ nato grazie a un profugo, l’artista Štěpán Zavřel, fuggito da Praga e arrivato nel 1959 a Trieste. Dopo avere soggiornato a Roma, Monaco, Londra, decide di fermarsi nel piccolo paese trevigiano, un angolo di terra stretto tra le colline, l’acqua e la pietra. Alla fine degli anni Sessanta acquista una casa che diventa subito il suo atelier e il luogo di ritrovo di artisti e artiste provenienti da ogni parte del mondo, amiche e amici, giovani illustratrici e illustratori alla ricerca dell’insegnamento del maestro.
Štěpán Zavřel è un illustratore famoso ed è anche il direttore artistico della casa editrice Bohem Press fondata, insieme a un amico, nel 1971 a Zurigo.
La comunità internazionale che si forma attorno a lui crea il contesto adatto per la fondazione di due grandi esperienze: la Mostra Internazionale d’Illustrazione nata nel 1983, oggi arrivata alla 42esima edizione, e la Scuola Internazionale d’Illustrazione nata nel 1988, la prima scuola di illustrazione in Italia”.
Come si sviluppa il percorso della mostra?
“La mostra, con taglio divulgativo, presenta circa ottanta opere realizzate da 24 illustratrici e illustratori nati tra gli anni Venti e gli anni Cinquanta del ‘900 e racconta quanto accaduto nell’illustrazione, nell’arco di tempo compreso tra l’arrivo di Štěpán Zavřel a Sarmede e la sua scomparsa avvenuta nel 1999. In questi anni il piccolo paese è al centro di un movimento artistico internazionale composto da grandi illustratrici e illustratori per l’infanzia come Květa Pacovská, David McKee, Emanuele Luzzati, Nicoletta Costa e tanti altri che espongono alla Mostra annuale.
Ad accumunarli è lo sguardo sull’infanzia, uno sguardo onesto, pieno di tenerezza e di fiducia nel futuro. A noi interessava restituire quello sguardo che per tanti anni ha rappresentato un presidio dei diritti dell’infanzia. Ecco la ragione principale della mostra”.
C’è un illustratore che ama particolarmente?
“Sono tanti, soprattutto illustratrici e illustratori dell’800 e del ‘900. Qui vorrei ricordare, anche se non appartiene al mondo dell’illustrazione per l’infanzia, René Gruau, l’illustratore di moda di origini riminesi, ancora oggi maestro insuperabile e fonte di ispirazione per l’illustrazione contemporanea”.
Quanto è importante oggi l’illustrazione e in particolare l’albo illustrato?
“L’albo illustrato è un luogo in cui si può fare esperienza delle emozioni e della bellezza. Quando si parla dell’importanza del picturebook nell’educazione delle bambine e dei bambini, si fa spesso riferimento a una celebre frase di Květa Pacovská: “Un libro illustrato è la prima galleria d’arte che un bambino visita”. Ecco, basterebbe questo per continuare a impegnarsi a favore dell’illustrazione. Credo, inoltre, che l’illustrazione sia una delle forme d’arte più democratiche, capace di parlare a tutte e tutti e di restare in silenzio se necessario.
Il libro può muoversi facilmente, raggiungere le persone, essere condiviso, letto ad alta voce o nell’intimità. E può davvero arrivare a tanti grazie alle istituzioni pubbliche come le biblioteche e le scuole”.
Nella foto di Serena Pea la Casa della Fantasia