Nell’eco comunità di Maiolo i figli crescono lontano dallo smog
Maiolo, alla scoperta dell'eco comunità Honeydew. Le parole del fondatore

di Riccardo Giannini
A Maiolo è nata nel 2023 Honeydew, una “comune” dei tempi moderni fondata proprio per riscoprire il modo di vivere dei tempi passati. Fondatore è Benjamin Ramm, documentarista, scrittore e giornalista inglese, che ha lasciato il suo “vecchio” mondo per una nuova esperienza di vita: aprire Honeydew, rilevando la proprietà su cui sorgeva un albergo, in località Tagliata. La “comune” ospita tante persone che vivono lontano dallo smog e dallo stress della vita cittadina.
Benjamin, grazie per la tua disponibilità. Come definiresti Honeydew?
«Honeydew è una eco-comunità, basata sul principio di riconnessione, con la natura e con gli altri. Le nostre società sono ormai dominate dall’individualismo e dal consumismo, eppure molti di noi desideriamo ardentemente un modo di vivere più autentico, basato sulla fiducia, sulla co-creazione e sulla cura reciproca. Stiamo semplicemente cercando di reimparare ciò che i nostri antenati sapevano: come vivere insieme”.
Come nasce l’idea di questo eco villaggio, perché proprio in Alta Valmarecchia a Maiolo e quando ti sei trasferito?
«Ho iniziato a sognare una vita più comunitaria durante la pandemia, quando vivevo da solo, isolato, in una società piena di paura. Honeydew nasce dall’obiettivo della “resilienza collettiva”, in cui creiamo forza attraverso la solidarietà. Il cibo è una parte importante della cultura della comunità, e in effetti della Valmarecchia, e ci piace preparare e condividere il cibo insieme, cosa che era impossibile durante la pandemia. Maiolo è la patria della Festa del Pane e, per rispetto di questa celebrazione, abbiamo lanciato il nostro progetto lo scorso giugno durante la festa, con il supporto del sindaco e del comune, e abbiamo celebrato il primo anniversario dello stesso evento, registrato in un filmato dal quotidiano britannico The Guardian».
Chi ospitate all’interno di Honeydew?
«Ospitiamo amici da vicino e da lontano; dall’immediata Valmarecchia e dalla più ampia regione costiera (Rimini e Pesaro), così come visitatori dal continente e oltre. Il nostro motto è “cosmopolita nella cultura, locale nella natura”: cerchiamo di portare la varietà della città senza le condizioni soffocanti della vita cittadina. Ci sono molte lingue parlate qui e una varietà di attività educative e culturali e diamo il benvenuto alla gente del posto che è curiosa di saperne di più. Siamo un’associazione culturale senza scopo di lucro, con l’obiettivo di offrire ai visitatori un assaggio della vita di comunità».
Come vi trovate all’interno della comunità di Maiolo?
«Siamo stati accolti calorosamente dal comune e diamo molto valore al nostro rapporto con il paese. Il nostro posto, La Tagliata, ha una storia illustre: molte persone nella Valmarecchia si sono sposate in questo sito – negli anni ’80, c’erano due matrimoni qui ogni fine settimana – e vive ancora nei ricordi della gente del posto, alcuni dei quali hanno imparato a nuotare in piscina o a ballare in discoteca. Rispettiamo e celebriamo questa eredità; è un onore per noi continuare a coltivare il luogo di così tanti ricordi felici. E naturalmente siamo sostenitori entusiasti di Maiolo Evoluzione: siamo fiduciosi che, con l’evoluzione della comunità, la nostra squadra di calcio salirà di livello!».
Ci puoi raccontare qualche aneddoto legato a Honeydew?
«Il cibo è il cuore della vita qui: come dice il nostro project manager, Alessandro, la cucina è il “cuore” della comunità e spesso abbiamo dibattiti appassionati sulla cultura del cibo. I membri della nostra comunità portano le loro tradizioni, che amano condividere e a volte discutere; e questa sembra essere una tradizione italiana, quindi la celebriamo. (Questo è preferibile alla vita nel Regno Unito, dove il cibo è raramente fonte di discussioni animate!)».
Progetti futuri legati a Honeydew?
«La visione di Honeydew è quella di creare un eco-villaggio, in cui le famiglie si uniscono a noi intorno a La Tagliata e beneficiano della struttura della comunità, con i loro bambini che frequentano la scuola forestale e si godono le strutture qui (la piscina, la pizzeria, la nuova sala yoga, ecc.). Riteniamo che sia importante offrire speranza alle giovani generazioni, che altrimenti potrebbero cercare la comunità in città, e continuare le tradizioni uniche che rendono così speciali piccole città come Maiolo. Intendiamo far parte della “rinascita rurale”, perché apprezziamo i doni della splendida località!».