Lupi in azione in Altavalmarecchia, strage di pecore in azienda agricola di Pennabilli

Lupi in azione in Altavalmarecchia. Ad essere colpita l'azienda agricola Fratelli Corelli di Pennabilli. Lunedì scorso l'amara scoperta: sette pecore uccise e 5 in gravi condizioni. "Una vera e propri...

A cura di Redazione
08 settembre 2017 05:59
Lupi in azione in Altavalmarecchia, strage di pecore in azienda agricola di Pennabilli -
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Lupi in azione in Altavalmarecchia. Ad essere colpita l'azienda agricola Fratelli Corelli di Pennabilli. Lunedì scorso l'amara scoperta: sette pecore uccise e 5 in gravi condizioni. "Una vera e propria mattanza senza fine" dice Giuseppe Savioli, presidente di Coldiretti Rimini. I danni provocati dalla fauna selvatica nelle colline riminesi sono tanti. 

Nell’ultimo mese, a Pennabilli gli attacchi a mandrie e greggi si sono moltiplicati. Attacchi senza soluzione di continuità e lupi che vanno a caccia anche di giorno.

Una stagione difficile per le aziende agricole in Alta Valmarecchia, iniziata il 13 agosto quando è stato aggredito e ucciso un vitello dell’ azienda agricola Giacinto Novelli di Casteldelci; il 5 luglio è stata ritrovata la carcassa di un vitello ucciso dell’azienda agricola MaurizioSerafini in località Cà Baroccio (Pennabilli); il 24 luglio è l’azienda agricola di Daniele Zerbini a subire un attacco di lupi che hanno sbranato un vitello

in località Miratoio; il 3 agosto sono state predate e uccise 5 pecore all’azienda agricola Assunta Tagliaventi a Pennabilli. Tutti i verbali di accertamento stilati dai veterinari confermano che si è trattato di morti causate dai lupi.

"Davanti a questo sfacelo gli agricoltori/allevatori si sentono totalmente inermi" prosegue Salvioli che ricorda la “bocciatura” del Piano nazionale di gestione e conservazione del lupo presentato lo scorso febbraio dal ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti.

"Dalla Regione" – sottolinea la Coldiretti – "ci attendiamo ora la stessa responsabilità nella difesa degli allevamenti e dei pastori e allevatori che con coraggio continuano a presidiare le montagne e a garantire la bellezza del paesaggio. Non si possono lasciar morire pecore e vitelli e costringere alla fuga  famiglie che da generazioni popolano le montagne. Senza gli allevatori" – conclude Savioli – "le montagne muoiono, l’ambiente si degrada e frane e alluvioni minacciano le città."

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