Doping, sentenza per Federica Moroni. Solo un anno di squalifica dalle gare: ‘riconosciuta la mia buona fede’

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Un anno di squalifica per negligenza. Questo, in soldoni, quanto deciso dal Tribunale nazionale antidoping in merito alla vicenda di Federica Moroni, la 45enne atleta riminese tesserata Fidal, portacolori del Golden Club Rimini, risultata positiva al controllo successivo alla 50 km di Romagna dello scorso 25 aprile. Il tutto, come da sempre spiegato dalla stessa podista, a causa di una pomata contenente “Clostebol” (uno steroide anabolizzante) consigliatale in farmacia per guarire delle vesciche ai piedi nell’imminenza della gara. Il Tribunale antidoping ha dunque riconosciuto la buona fede dell’atleta, in caso contrario la Moroni avrebbe rischiato sino a 4 anni di stop, condannandola però alla pena minima per il mancato controllo del contenuto prima dell’applicazione. Come affermato dal medico sportivo Eugenio Albini tale sostanza si utilizza per aumentare la massa muscolare, dunque la forza e la potenza, quindi assolutamente inutile, se non controproducente, per chi deve affrontare prove di resistenza. Dopo aver ringraziato i familiari e gli amici per il prezioso supporto ricevuto in questi mesi, Federica Moroni si è invece detta molto amareggiata per le accuse e gli insulti di cui è stata vittima. Poi la promessa di tornare a gareggiare (la squalifica scade il prossimo 4 giugno), con tanta grinta e la passione di sempre. E, naturalmente, con molta più attenzione. 

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