Finisce con un orecchio strappato a morsi la lite tra due giovani, 24enne riminese nei guai
Un 24enne cattolichino, a inizio novembre, è stato destinatario di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per rapina e lesioni, fatti avvenuti lo scorso 17 giugno a Rimini. Il ragazzo era già i...


Un 24enne cattolichino, a inizio novembre, è stato destinatario di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per rapina e lesioni, fatti avvenuti lo scorso 17 giugno a Rimini. Il ragazzo era già in carcere per una tentata estorsione a danno di uno dei protagonisti dei fatti di quella sera di giugno, all'interno di un'articolata vicenda che dovrà essere analizzata, in ogni suo aspetto, in sede giudiziaria. Tutto nasce dal rapporto complicato tra l'imputato e il gestore di un bar di Rimini, un 28enne riminese: un'amicizia che si è rotta per una serie di incomprensioni. Il 9 maggio 2017 il 28enne denunciò un atto intimidatorio per mano di ignoti: qualcuno aveva cercato di dare fuoco alla serranda del suo locale, senza riuscirci. Successivamente puntò il dito proprio contro il 24enne, supportando le proprie accuse con le immagini del sistema di videosorveglianza, che ritrassero in azione un ragazzo arrivato in bicicletta, cappuccio della felpa alzato. La tensione tra i due crebbe, sfociando nell'episodio del 17 giugno. Il cattolichino, accompagnato da un 23enne riminese, incontrò il gestore del bar in un locale vicino a piazzale Boscovich. Quest'ultimo si trovava in compagnia di un 27enne originario di Reggio Emilia, residente a Rimini: scoppiò una colluttazione in cui ebbe la peggio proprio quest'ultimo, visto che il 24enne gli morse l'orecchio, strappandogli un pezzetto del padiglione. Nella concitazione inoltre scomparve anche la catenina d'oro portata al collo dal 27enne. I due protagonisti principali della vicenda, il 24enne e il gestore del bar, il 28enne riminese, ebbero un altro confronto telefonico il 15 luglio: il primo, stizzito per una perquisizione domiciliare eseguita dalla Polizia dopo il tentato incendio alla porta del bar, chiese al secondo una somma di 1500 euro come risarcimento. Quando la notte del 26 luglio furono trovati quattro bossoli di pistola davanti casa del 28enne e le gomme dell'auto tagliate, le indagini ebbero una svolta, con l'arresto del 24enne, il 28 luglio, per tentata estorsione e danneggiamento. A distanza di qualche mese, lo scorso novembre, il cattolichino è stato raggiunto dall'ordinanza di custodia cautelare per rapina – per la sparizione della catenina d'oro – e lesioni, per i fatti avvenuti il 17 luglio, mentre il suo amico di 23 anni dovrà rispondere di concorso in rapina. Il 24enne, difeso dall'avvocato Liana Lotti, ha respinto al mittente le accuse nell'interrogatorio di garanzia, negando di aver aggredito e rapinato il 27enne, ma di essersi difeso, dopo essere stato ferito di striscio da una bottigliata. Secondo la sua versione, il 27enne avrebbe perso parte dell'orecchio in un movimento brusco, nel tentativo di liberarsi dalla morsa. Infine non avrebbe rubato la catenina, ma questa si sarebbe persa nella lite. A giorni sarà fissato il rito abbreviato per le accuse di rapina e lesioni, con l'avvocato Liotti pronto a chiedere la riunione del procedimento con quello per la tentata estorsione e il danneggiamento.