‘Ruba’ progetto di architettura e vince il concorso, scambio di accuse tra le due professioniste riminesi

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Assume una giovane architetto come collaboratrice, poi la denuncia per essersi appropriata di alcuni progetti. La diatriba tra le due professioniste riminesi, una 46enne e una 31enne, è finita in Tribunale: giovedì 8 marzo si è tenuta una nuova udienza del processo che vede la più giovane accusata di violazione della legge sul diritto d'autore e di appropriazione indebita. Nel primo caso per aver presentato un progetto della 46enne come il proprio, vincendo un concorso internazionale della rivista Vogue; nel secondo per alcuni disegni utilizzati dalla 31enne in un portfolio personale, inviato ad aziende e privati per avanzare la propria candidatura lavorativa. In udienza hanno parlato i testimoni della parte civile della pubblica accusa, clienti e collaboratori della querelante, che hanno confermato la corrispondenza tra gli elaborati della 46enne e quelli presenti nel portfolio dell'architetto più giovane. Quest'ultima, difesa dall'avvocato Giovanni Marcolini, nega di essersi appropriata del materiale, sostenendo di aver semplicemente curato l'elaborazione grafica per conto della titolare di studio e di aver poi mandato una rettifica a precisazione. Una rettifica, contesta invece la 'rivale' rappresentata dall'avvocato Luigi Renni, che inviò solamente dopo essere stata scoperta. Relativamente al concorso, l'imputata sostiene di avervi partecipato a suo nome, con un proprio progetto, avvalendosi della collaborazione e dei consigli della titolare di studio: quest'ultima era impossibilita a iscriversi, essendo il concorso aperto solo a neo laureati e a giovani architetti. Diverso il parere della titolare di studio: in quel periodo, essendo in gravidanza, chiese alla collega di occuparsi dell'iscrizione, ma a suo nome; il requisito ostativo, del quale la 46enne era all'ignoto, avrebbe dovuto semplicemente portare al non accoglimento del progetto.

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