FOTO Tesoretto di reperti archeologici nel cuore della Valconca, denunciato 55enne di Saludecio
Fra il materiale sequestrato anche monili risalenti all'epoca romana: li ha definiti "frutto di svago"

Nascondeva in casa a Saludecio un vero e proprio tesoretto di reperti archeologici, alcuni risalenti addirittura all'epoca romana. Ma a sua insaputa era finito nel bel mezzo delle indagini dei carabinieri della locale stazione sul commercio illecito e quando è scattata la perquisizione domiciliare, il 55enne tipografo e archeologo incensurato non ha potuto scagionarsi.
Avuta notizia di un commercio di monili risalenti addirittura all’epoca romana, i carabinieri si sono messi subito sulle tracce dell’incauto commerciante e sono giunti a scoprire nell’abitazione una vasta quantità di reperti archeologici risalenti a diverse epoche storiche, dall’età romana a quella medioevale, fino al più recente conflitto mondiale. Una vera e propria collezione privata che l’uomo, alla vista dei militari ha definito il frutto di domeniche di “svago” trascorse nelle campagne in compagnia del suo metal detector.
Fra il materiale rinvenuto:
- sei elementi in bronzo di epoca romana non precisata, tra cui: una campanella, un pendaglio portafortuna, un frammento di fibula, un ago e 2 borchie da fissaggi;
- una selce lavorata di tipo rosso marchigiano di epoca pre-protostorica della lunghezza di cm 6,1, utilizzata quale strumento di lavorazione;
- una moneta in bronzo di difficile lettura, presumibilmente un asse di epoca romano-repubblicana riferibile al secondo-primo secolo a.c.;
- diciannove monete in bronzo di epoca romana imperiale e tardo imperiale, talune di difficile lettura;
- 19 elementi metallici di varia tipologia (borchie, chiodi, appiccagnoli) di epoca presumibilmente romana e posteriore, dei quali 18 in bronzo ed 1 in piombo;
- sei frammenti di contenitori/vasi di cui 4 ceramici e 2 in vetro databili a partire dall’epoca romano-repubblicana;
- dieci elementi di varia tipologia (quattro pavimentali in laterizio, tre lapidei da pavimento in mosaico e un frammento di intonaco dipinto in rosso,un elemento graffito e un frammento laterizio con tracce di bollo recanti almeno 4 lettere di cui le due centrali sono una s ed un c) diepoca romana;
- cinque elementi in piombo di cui due lavorati databili a partire dall’epoca romana;
- moneta di epoca alto-medievale in bronzo-tipo bizantino;
- frammento laterizio con iscrizione in bollo di presumibile epoca medioevale;
- 56 elementi metallici di varia tipologia databili a partire dall’epoca romana fino a i primi del ventesimo secolo, tra cui una campanella, alcuni anelli, nr. 3 ditali di cui due medioevali;
- sei crocefissi in metallo, 54 medaglie e medagliette di tipo prevalentemente religioso, il tutto databile fra il XVII-XX secolo;
- 21 elementi metallici di cui 13 bottoni e 9 piombi riferibili ad epoca contemporanea compresatra il XIX e XX secolo;
- 54 pezzi di epoca moderna e contemporanea – dal XVI al XIX secolo – riferibili a proiettili per archibugi e pistole nonché pezzi di piccola artiglieria rinascimentale;
- 23 monete di epoca moderna e contemporanea illeggibili;
- 39 monete di epoca databili dall’epoca medioevale alla prima metà del novecento, tra cui alcune monete delle famiglie: della rovere, medici nonché diverse monete dello stato pontificio, del regno d’italia e nr. 3 della repubblica di san marino;
- una cassetta con materiale metallico, prevalentemente piombo e bronzo, databile dall’epoca romana fino al XX secolo.
Tutto il materiale rinvenuto è stato posto sotto sequestro e l’archeologo amatoriale è stato deferito all’autorità giudiziaria di Rimini per impossessamento illecito di beni culturali.