Riminese, classe 1995, Giovanni Casadei in arte Krapach è un giovane talento del pop indipendente italiano che dopo una serie di singoli ed EP pubblica il suo album d’esordio, “wecomevaGiovannituttobene?”, in uscita domani (venerdì 5 febbraio 2021) su tutti i Digital Store (Spotify, iTunes, Amazon Music…).
L’album è stato anticipato dal singolo “starlight”, che nell’ultimo periodo ha già riscosso ottimi successi, come la sponsorizzazione da parte di Doppio Clic Promotions e Rockon (riferimento per la musica indie), oltre al traguardo delle 16mila visualizzazioni superate del videoclip su YouTube.
Questo brano, così come tutto l’album è stato autoprodotto dal cantautore e registrato presso l’Home Recording Studio di Simone Sartini a Rimini.
Giovanni, partiamo proprio da “starlight”, che a mio parere descrive appieno il concept di fondo dell’intero album e ha quel suono unico che intendi far arrivare alla gente. Come è nato questo brano e la realizzazione del videoclip?
Mi piace sperimentare, mescolare i generi tra di loro e contaminare quei suoni che per molti altri magari sono intoccabili. “starlight” così come tutti gli altri dell’album, sono brani crossover nei quali ho cercato di dare uniformità tra loro a generi come il pop, il rock, la trap, la musica elettronica. Un solo genere mi annoia, ogni giorno suono e ascolto generi anche a seconda del mio umore, e così è anche la mia musica. “starlight”, che è una mia denuncia alla situazione discografica italiana, è nato proprio così: un giorno la registrai come pezzo grunge ma già il giorno seguente mi sono detto “buttiamoci su un po’ di Raggaeton, perché no?”. Il videoclip invece è nato da un’idea di Bianca, la mia ragazza, che ha fatto sì che venisse registrato interamente quest’estate in 24 ore, non è stato per niente semplice ma sono proprio soddisfatto del risultato finale.
Come mai questo titolo dell’album così particolare: “wecomevaGiovannituttobene?”, che è anche l’intro dell’intera raccolta?
Una bella storia: era da poco iniziato il primo lockdown di marzo e non ero per niente felice, per non dire che ero proprio giù dopo una serie di vicende personali. Volevo solo fare musica per non pensare a questo, produrre un album vero e proprio dopo i tanti singoli ed EP, ma mi ero accorto di suonare senza una direzione. Poi a un certo punto mi arrivò un messaggio vocale da parte di un’amica che mi chiese appunto “we come va Giovanni, tutto bene?”. Lo disse in un modo così strano e veloce che aveva un non so che di musicale; mi fece ridere e pensai che sarebbe stato proprio bello isolarlo e inserirlo in una canzone. A quel punto ho avuto l’idea di chiedere a tutti i miei amici degli stupidi messaggi vocali, per poi unirli in questo che è il primo brano dell’album. Mi ha dato la carica per realizzare poi tutte le altre tracce.
Hai pure fatto un featuring internazionale in questo album: “loneboy” è un brano realizzato con Drew Chadwick degli Emblem3, band californiana di X-Factor USA. Come è nata questa collaborazione?
Esatto, ancora non ci credo! Drew qualche tempo fa pubblicò sui social la possibilità di collaborare insieme a lui ad artisti emergenti. Io gli inviai la mia demo di questo brano che lo colpì particolarmente e subito dopo mi contattò annunciandomi che ero stato selezionato. È stata davvero un’occasione unica.
E poi? Quali sono i tuoi progetti futuri?
Spero solo che si possa tornare al più presto alla normalità. Mi manca tantissimo fare musica dal vivo e non avere più la libertà di partire con i miei strumenti e la mia attrezzatura in spalla per fare quello che ho sempre fatto, girare l’Italia per far ascoltare la mia musica: nelle piazze o nei marciapiedi che siano. Per ora mi auguro che la gente possa capirmi ascoltandomi in digitale, in attesa di portare questo progetto dal vivo.
Nicola Guerra