Arriva il 5G a Morciano di Romagna: "L’amministrazione tace, i cittadini ignorano"

La telefonia di quinta generazione fa paura

Foto di repertorio

Da Elisa Ugolini Coordinatrice del Comitato civico No antenna di Morciano di Romagna, riceviamo e pubblichiamo.
 

Nella giornata di venerdì 21 maggio 2021 alcuni cittadini segnalavano al nostro comitato “lavori in corso” presso il palo dell’antenna di trasmissione di telefonia mobile sita in via Don Domenico Masi (oltre la Pasticceriaa Garden, in prossimità del Gommista Tasini, per intenderci con i morcianesi). Alcuni componenti del Comitato, tra cui un tecnico, si recavano quindi sul luogo per verificare quanto stesse accadendo e constatavano, chiedendone conferma anche agli installatori, che era stato montato il 5G: nello specifico n. 3 antenne 5G del Fpo massive Mimo, ovvero le antenne che “agganciano il telefono negli spostamenti” con una copertura pare di 10 km. Ora, sappiamo bene che i Comuni hanno un potere limitato rispetto al tema delle installazioni, ce lo hanno detto in tutte le salse, ma dobbiamo anche considerare che esiste un Regolamento comunale per l’installazione, il monitoraggio, il controllo e la razionalizzazione degli impianti per la telefonia mobile, emesso per la prima volta dal Comune medesimo nel luglio 2020, rispetto al quale il “Comitato civico No antenna” aveva avanzato, nel mese di settembre 2020, una serie di integrazioni che facevano leva proprio su alcuni punti utili a tutelare, per quel minimo margine ancora concesso, la salute dei cittadini; tale regolamento e sue successive integrazioni autorizzate da Arpae, veniva quindi approvato nella seduta di Consiglio comunale in data 28 gennaio 2021. Oltre al principio puntuale, ovvero relativo ad aree specifiche, di perseguire l’obiettivo di qualità teso alla minimizzazione dell’esposizione ai campi eleDromagnetici degli utenti ovvero l’obiettivo di rimanere il più possibile vicino al valore di fondo preesistente (art. 14. Limitazioni); vi sono nel Regolamento alcuni punti fermi utili a monitorare il processo di implementazione del campo ele0ttromagnetico che riguardano tutto il territorio indistintamente: 1. Art. 11 – Monitoraggio e mappatura del fondo elettromagnetico – Il comune realizzerà ed aggiornerà la mappatura del fondo elettromagnetico tramite il monitoraggio e la mappatura del fondo elettromagnetico stimato con modello di calcolo in condizioni di massima emissione delle antenne autorizzate. 2. Art. 12 – Vigilanza e controllo – Il comune effettuerà attività di vigilanza e controllo sugli impianti di telefonia cellulare per prevenire forme di inquinamento elettromagnetico ricevute le planimetrie dai soggetti gestori ne verifica la correttezza e il grado di aggiornamento con l’esatt collocazione degli edifici, con le relative distanze dalla stazione radio base e con le relative altezze sia sul livello del suolo che sul livello del mare. Accertando che la situazione altimetrica e le altezze di tutti gli edifici forniti dal gestore come parte integrante della documentazione di progetto siano corrispondenti alla situazione reale. 3. Art. 16 – Partecipazione – Il comune dà notizia alla cittadinanza dell’avvenuta presentazione del programma annuale mediante pubblicazione dell’avviso sull’Albo Pretorio. Il comune assicura alla cittadinanza ed agli aventi diritto l’informazione e la partecipazione alle procedure in atto. 4. Art. 5 – Gruppo tecnico di valutazione (GTV) – Per un’efficace valutazione della Programmazione, per garantire l’ottmizzazione degli intervento proposto e la corretta valutazione di tutte le problematiche inerenti la materia, viene istituito un Gruppo Tecnico di Valutazione (GTV). A fronte degli articoli sopra menzionati siamo a domandarci: 1. Per quale ragione non sia stata data debita informazione alla cittadinanza in merito al programma di implementazione 5G sul nostro territorio. 2. Qualora il Gestore di telefonia mobile avesse agito senza richiedere permessi o depositare alcunché presso il comune – dato che nel caso di modifica delle caratteristiche trasmissive di installazione di apparati su infrastrutture preesistenti serve almeno una Scia – ci chiediamo in che modo intenda agire il nostro Comune nei confronti del gestore medesimo. 3. A fronte di un’implementazione oramai in atto, di potenza 5G, chiediamo che il Comune si attivi con tutte le misure di controllo indicate nel Regolamento mediante gli organi debitamente costituiti. 4. Per lo stesso motivo chiediamo infine che il Comune si attivi per organizzare campagne di informazione per la cittadinanza nella quale possano convergere voci anche divergenti al fine di consentire ai cittadini di prendere coscienza rispetto alla tecnologia 5G e alle possibili conseguenze sulla salute ad essa correlate; soprattutto considerando che al momento le emissioni di campo elettromagnetico del 5G si vanno ad aggiungere a quelle già presenti nel sito in oggetto (di Fpo 3 e/o 4G). “È vero che nelle prime fasi di implementazione del 5G le antenne andranno ad aggiungersi agli altri sistemi (2G, 3G, 4G), già presenti, aumentando di fatto le emissioni complessive” (cit. sito Arpae). Per il Diritto alla salute e la tutela da possibili rischi sanitari, citiamo solo a titolo esemplificativo e per imparzialità dal sito di Arpae: 1998 il Nihes (National Institute of Environmental Health Sciences degli Usa), ha convocato un gruppo di lavoro internazionale per una revisione critica dei risultati della ricerca usando i criteri stabiliti da Iarc (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro), tale gruppo ha concluso che i campo Elf (elettromagnetici) debbano essere considerati come un “possibile cancerogeno per l’uomo”.

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