Concessioni balneari, ex assessore Rimini: "politica alla mercé dei balneari"
Roberto Biagini, presidente gruppo di comitati costieri: "Svenduto totalmente un bene pubblico"

Ogni anno lo Stato riceve dai canoni demaniali 100 milioni di euro per una mole d'affari di 15 miliardi di euro. "Si tratta di un do ut des a livello di contributi elettorali". Non usa mezzi termini, come riporta l'Ansa, il presidente del gruppo di comitati costieri, Roberto Biagini, che si batte per "restituire il mare alla collettività". "La politica in questo caso è completamente genuflessa", afferma, è "alla mercé dei balneari".
Ogni anno lo Stato riceve dai canoni demaniali 100 milioni di euro per una mole d'affari di 15 miliardi di euro, riporta l'avvocato, che parla dunque di "svendita totale di un bene pubblico". Il governo ha detto di prendere tempo in attesa di realizzare una mappatura delle concessioni. "Una scusa banale e puerile", per il presidente, il quale ricorda che basta andare negli uffici comunali del demanio, all'Agenzia del Demanio o all'Agenzia delle Entrate "e si ha la mappatura". Il coordinamento punta il dito contro la "impermeabilità" del settore balneare. "Sono 25 anni di proroghe", lamentano. Eppure ci sono "imprenditori che vorrebbero anche loro cercare di investire sull'arenile". Superare l'attuale sistema sarebbe anche un modo "per conformare l'arenile in modo diverso", dato che "c'è necessità di avere più spiagge libere", conclude Biagini.