Dino Moroni, non solo Vasco: il cantautore riminese si racconta
Martedì 7 dicembre al teatro nuovo di Dogana si esibirà per la prima volta con l'artista e imitatore Carlo Frisi

di Riccardo Giannini
Martedì 7 dicembre salirà sul palco del Teatro Nuovo di Dogana per una serata benefica, assieme all'imitatore Carlo Frisi, con l'intento di raccogliere fondi a favore della parrocchia di Borgo Maggiore e dotare la Chiesa della Consolazione di un ascensore. Dino Moroni, cantautore originario di Montescudo Monte Colombo, è legato a Frisi da un'amicizia decennale, nata quando entrambi muovevano i primi passi nella musica e nello spettacolo: "Sarà la prima volta sul palco con Carlo. Inizierà lui, poi mi presenterà e toccherà a me". Dino, che in cinquant'anni di carriera ha inciso diversi dischi (anche un album in dialetto romagnolo), si esibirà con brani propri e con il suo cavallo di battaglia: le canzoni di Vasco Rossi. Artista eclettico, attualmente lavora a un nuovo progetto musicale, assieme a Enrico Cifaldi, valido chitarrista che ha collaborato con artisti come Nek, i Tazenda, Elio e Le Storie Tese, Ricky Portera, oggi corianese d'adozione..per ragioni affettive (si è sposato con una ragazza della cittadina riminese). Moroni non può essere dunque "incasellato" nella comunque nobile categoria degli imitatori (di cui fa parte l'ottimo Frisi), anche se le sue performance vocali sulle note del Blasco gli hanno conferito grande notorietà."A inizio anni '90 mi trovai al Roxy Bar di Rivazzurra, mi fecero cantare Vita spericolata. Il proprietario mi propose un contratto di cinque mesi, per l'estate. Il locale era sempre pieno, per quattro anni fu un successo", racconta Moroni, che nel 1995 decise di aprire un locale in proprio, "La tana del Blasco". Lo stesso anno partecipò alla trasmissione di Italia 1 "Re per una notte", come sosia di Vasco Rossi, vincendo il premio della critica. Fu un momento chiave per l'artista di Montescudo Monte Colombo. Grazie alla trasmissione tv, la manager di Milano Giuliana Cunsolo lo mise in contatto con Pippo Landro, discografico della New Music."Non sei un imitatore – gli disse Landro –e preparami quindi un pezzo su come vivi questa storia di Vasco". Nacque il grande successo di Dino Moroni,"Vasco o non Vasco", contenuto nel disco mix"Scopri l'arcano". E Arcano divenne anche il soprannome di Dino.
LA NASCITA DI UN MITO ROMAGNOLO Negli anni '70 Moroni lavorava come verniciatore di moto Guzzi presso un'importante ditta di Rimini e coltivava la sua passione per la musica. "Facevo serate con una band di Rimini, Franco Perri e i D-mille", spiega. Una prima svolta arrivò nel 1982. Un impresario di Terni lo mise in contatto con il bassista dei Nomadi, Umberto Maggi. "Gli mandai una musicassetta e lui mi disse che aveva trovato la mia voce interessante: pensa che c'era gente che mi diceva invece che avevo una voce sgradevole. Mi fece incidere un 45 giri, Fio Zanotti era l'arrangiatore". Moroni fu accolto alla Fonoprint di Bologna e registrò il brano con una band d'eccezione: Jimmy Villotti, Mauro Gherardi, Roberto Costa, il bassista di Dalla, e il tecnico del suono Maurizio Biancani. Due anni dopo, nel 1984, la seconda svolta. "Ero in Abruzzo, facevo serate con una band, gestita da un'agenzia di Pescara. Io cantavo pezzi miei e dei Nomadi. Di Vasco suonavamo Alba chiara, Splendida giornata e Siamo solo noi. Qualcuno mi disse che dovevo cantare io Vasco, per la voce e le movenze che avevo sul palco, ma io non lo facevo: non volevo diventare un imitatore". Fu una battuta poco carina di un componente della band a fargli cambiare idea: "Chiamai il capogruppo e gli dissi: canterò Alba chiara. Intanto pensavo: domani sera gli faccio vedere io (riferito all'autore della battuta sgradevole, n.d.r.)". E in quel momento nacque..il sosia riminese del Komandante.