Joseph Gambini in rossoblu: è cresciuto nel Gabicce Gradara

Calcio: il 2007 Joseph Gambini dal Gabicce Gradara al Bologna. Milita nella U15

La famiglia del giovane, originario del Congo, è di Cattolica. Marsili: ‘Qui ha trovato l’ambiente giusto per sbocciare’

Joseph Gambini è uno dei giovani cresciuti nel Gabicce Gradara che più si sta mettendo in luce negli ultimi anni: milita con profitto nella Under 15 del Bologna che è al terzo posto in classifica. Classe 2007, alto 1,80, ha mosso i primi passi nel Montelabbate, la squadra di Osteria Nuova, il paese dove allora risiedeva la sua famiglia. Lì lo ha individuato il noto talent scout del Gabicce Gradara Lazzaro Gaudenzi, che in passato ha lavorato tra gli altri club al Rimini (era responsabile del settore giovanile, ispirò l’avvento di Arrigo Sacchi ad inizio anni Ottanta) e al Fano e ora alla guida dei Giovanissimi 2008, uno che se ne intende.

"Mi colpirono le sue grandi doti fisiche ed atletiche, la sua esplosività, la sua forza – racconta Gaudenzi – Joseph era imprendibile tanto che, lui 2007, giocava con i ragazzi del 2006. Certo, deve migliorare nelle tecnica e sicuramente in una società come il Bologna riuscirà a farlo al meglio”.

Gaudenzi lo ha portato nella sua società dove c'erano già amici conosciuti al centro estivo di Cattolica, città in cui nel 2008 la famiglia si è trasferita. Una stagione Esordienti con lo stesso Gaudenzi, una nella squadra Giovanissimi con mister Campanelli, poi il passaggio al Fano (Under 14) e da questa stagione al club felsineo. Sotto le Due Torri dove è in convitto, oltre a giocare a calcio, frequenta il primo anno delle Superiori, Servizi Commerciali: al mattino a lezione, al pomeriggio a Casteldebole ad allenarsi. Ma il suo pallino è il pallone. “Voglio sfondare, fare il calciatore professionista: so che devo migliorare e sto lavorando duramente per questo. A Lino Gaudenzi devo tutto, è stato un vero maestro e i suoi insegnamenti mi sono stati di grande aiuto. Il calcio? Per me è gioia. Quando gioco non penso ai miei problemi” racconta Joseph.

Un ruolo importante lo ha svolto la società del Gabicce Gradara, il presidente Gianluca Marsili e il gruppo di dirigenti: “Noi tutti abbiamo messo Joseph nelle condizioni migliori di restare sereno, lo abbiamo accolto come un figlio, per certi versi siamo stati una seconda famiglia e lui ha trovato compagni ideali  e l’ambiente giusto per esprimersi al meglio e iniziare la sua carriera. Per il nostro club, che ha 250 tesserati, è motivo di soddisfazione vedere che uno dei suoi ragazzi si sta mettendo in luce in un club professionistico, segno che il lavoro che stiamo facendo sta dando buoni frutti. Seguiamo con affetto il percorso di Joseph al quale auguriamo di cuore le migliori fortune non solo come calciatore. Se le merita”.

“Quando dal Congo, suo paese d'origine, arrivò in Italia e grazie all'adozione entrò a far parte della mia famiglia assieme alla sorellina Irene di un anno più piccola – racconta il padre Gabriele, titolare delle gelaterie Il Gelso e Il Mandorlo a Cattolica (la madre Rita è venuta a mancare nel maggio dell'anno scorso) – una delle poche parole che Joseph conosceva era Buffon”.

Joseph sorride: “E' proprio così” esclama. “Quando ho iniziato a giocare sono stato schierato come attaccante e poi terzino, nel Fano la scorsa stagione ho fatto la punta centrale segnando molti gol ed ora al Bologna il mister mi utilizza come esterno d'attacco sulla fascia sinistra – racconta Joseph – ancora non ho fatto gol, in compenso servo assist per i compagni. Dopo un infortunio che mi ha tenuto fermo a lungo nella stagione scorsa sto acquistando fiducia”.

“Joseph è un ragazzo molto determinato, più maturo dell'età che ha – dice papà Gabriele – Ha accettato di cambiare vita inseguendo un sogno. Settimanalmente assieme ad Irene a cui è molto legato vado a fargli visita a Bologna e lo vediamo molto contento e questo è per me la cosa più importante”.
 

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