Rimini, 1350 nuove piante per combattere smog e ridurre le isole di calore
Hera finanzierà il progetto con un contributo complessivo di 33.750 euro


Questa mattina (giovedì 24 marzo), a Rimini è stato firmato l’accordo che dà il via a Eco Alberi, l’iniziativa per la promozione del patrimonio naturale e della biodiversità nata dalla sinergia tra amministrazione comunale, regione Emilia Romagna ed Hera. Il sindaco Jamil Sadegholvaad, l’assessore Anna Montini e l’amministratore delegato di Hera Comm Cristian Fabbri hanno siglato il documento che consentirà di trasformare quattro aree verdi in altrettanti boschi urbani con 1.350 nuovi alberi di diverse specie. Queste piante sono state messe a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna e Hera contribuisce sostenendo i costi di messa a dimora e prima cura nell’ambito del progetto Eco Alberi per la promozione e la salvaguardia del patrimonio naturale. Con questa iniziativa Hera ha aderito al programma della Regione Emilia-Romagna “Mettiamo radici per il futuro”, finalizzato alla piantumazione di 4,5 milioni di alberi, uno per abitante. Con un impegno economico di 250mila euro, il Gruppo Hera permetterà la messa a dimora e la cura di 10 mila alberi nel prossimo triennio.
IL PROGETTO La collaborazione fra Hera e Comune di Rimini si traduce in un contributo economico di 25 euro ad albero per la copertura delle spese per le attività di messa a dimora e cura per almeno tre anni. L’operazione permetterà con un contributo complessivo di 33.750 euro la messa a dimora di 1.350 alberi, che serviranno ai progetti di forestazione periurbana di quattro aree sufficientemente ampie e di rilevanza per la collettività: 200 alberi in via Dello Scoiattolo-Via Pomposa (Grotta rossa) che serviranno come barriera verde del traffico veicolare stradale; altre 450 piante cresceranno nell’area di via Vittime dell’11 Settembre (area ecologica di via Macanno), 440 in via Circonvallazione Ovest (zona del centro I Malatesta) e 260 nell’area verde in via Agostino Novella (zona industriale di Viserba Monte).
Nelle quattro aree troveranno posto aceri, roveri, querce, tigli, frassini e molte altre specie. Un’ampia varietà arborea che consentirà lo sviluppo di flora e fauna autoctone, a tutela della biodiversità locale. Inoltre, come è noto, gli alberi svolgono alcuni fondamentali servizi ecosistemici: sono responsabili dell’assorbimento di CO2 (i quattro boschi, una volta maturi, potranno prelevarne dall’aria fino a 135 tonnellate l’anno), contribuiscono ad abbattere le polveri sottili e contrastano il fenomeno delle isole di calore tipico dei grandi centri abitati.