Organizzano un giro di prostituzione in Riviera, arrestato 37enne

Un altro 'protettore' è ricercato, coinvolte due donne romene 

A cura di Redazione Redazione
19 maggio 2022 15:15
Organizzano un giro di prostituzione in Riviera, arrestato 37enne - Immagine di repertorio
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I carabinieri hanno scoperto un giro di prostituzione tra Bologna e la riviera romagnola. Questa mattina (giovedì 19 maggio); come disposto dal Gip, hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 37enne di origine romena, mentre un connazionale 31enne al momento è ricercato.

La indagini sono scattate il 14 aprile quando una donna di 33 anni, anche lei di nazionalità romena, ha chiesto aiuto dopo una lite con il compagno: ai militari del nucleo radiomobile, ha raccontato che si prostituiva e che l'uomo con cui aveva discusso, un 56enne bolognese che aveva presentato in un primo momento come il fidanzato, la minacciava e pretendeva una parte ingente dei suoi guadagni. I successivi accertamenti hanno confermato che la 33enne era una prostituta, annunci che la riguardavano erano pubblicati su diversi siti internet di incontri, e hanno rivelato che il 56enne, che lei aveva conosciuto durante un incontro e indicato come protettore, era impegnato prevalentemente nel 'promuovere' l'attività della donna.

L'uomo, incensurato, è stato sottoposto all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. I due 'gestori' del giro di prostituzione, che coinvolgeva anche un'altra 33enne di origine romena, erano il 37enne e il 31enne, entrambi residenti in città: il più giovane era il fratello di una donna e compagno dell'altra. I carabinieri, coordinati dalla Procura, hanno ricostruito le attività dei 'protettori'. Nel fine settimana, accompagnavano le due donne in Riviera, in genere si fermavano vicino ai luoghi dei loro appuntamenti e le controllavano. L'abitazione di uno dei due, presa in affitto a Bologna, era stata adibita a luogo per i diversi incontri sessuali, uno dei due uomini rimaneva sempre a sorvegliare l'ingresso per controllare che non arrivassero controlli delle forze dell'ordine. 

Secondo quanto ricostruito dalle indagini, quando le donne esprimevano la loro volontà di cambiare vita, il 37enne e il 31enne le minacciavano.  Per ogni cosa dovevano passare da loro, anche per avere il denaro da inviare ai familiari in patria o per potere raggiungere, in Romania, i loro bimbi piccoli.

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