Medici in fuga dal pronto soccorso, tra ritmi insostenibili e retribuzione bassa

Nadia Rossi, consigliere regionale del Pd, sollecita la regione e l’Ausl a trovare soluzioni

Ospedale Infermi di Rimini

Sulla carenza del personale medico impegnato al pronto soccorso dell'ospedale Infermi di Rimini, 11 unità a fronte di un organico necessario almeno del doppio, Nadia Rossi si rivolge direttamente alla giunta regionale con un'interrogazione per chiedere una soluzione immediata, in considerazione del netto aumento di presenze durante la stagione estiva. 

L'Ausl Romagna, per tamponare l'emergenza, sposterà a turno medici di altri reparti al pronto soccorso. Un'altra ipotesi sul tavolo è quello di impiegare medici di altre strutture ospedaliere anche fuori provincia. 

“La questione però è diventata cronica e non riguarda solo la Romagna. – prosegue la consigliera regionale – Mancano i medici di urgenza nei punti di primo soccorso di tutta l’Italia. Per capire il perché riprendo le parole di Francesca Raggi, direttore medico del Presidio Ospedaliero dell’Infermi di Rimini, che ha di recente spiegato che proprio a causa della difficoltà crescenti e dei ritmi serrati dell’attività di Pronto Soccorso, pur avendo espletato due diversi concorsi, l’organico dei medici d’urgenza non è stato aumentato; anzi, a causa di ulteriori pensionamenti e trasferimenti, sono usciti più professionisti di quanti ne siano entrati".

C'è poi il problema della retribuzione, "per alcuni non proporzionata ai rischi e ai ritmi di lavoro dei medici d'emergenza", che così  "preferiscono a volte intraprendere altre strade o spostarsi nel privato, a scapito di tutto il sistema pubblico”.

Rossi chiede riforme strutturali, in primis l'eliminazione del numero chiuso per l'accesso alla facoltà di medicina, considerata anche la carenza di medici di medicina generale: "A Torre Pedrera – evidenzia Rossi – nel mese di luglio andranno in pensione due dei tre medici di base attualmente in servizio, che mi auguro siano sostituiti con immediatezza trovandoci nel pieno della stagione estiva, ma al momento non c'è certezza". Alla regione viene chiesto di attivarsi urgentemente per sopperire alla crisi di personale del pronto soccorso e di sollecitare " a livello nazionale soluzioni di risposta alla cronica mancanza di professionisti della sanità in Regione Emilia-Romagna ed in tutta Italia, per continuare a garantire un servizio sanitario pubblico e accessibile ad ogni cittadino".

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