Cittadella della Salute, i dubbi dell'opposizione: "Miglioramento o solo un semplice cambio di nome?"
Mercatelli (Rin-Nova): 'Il nostro obiettivo resta quello di capire e conoscere più nel concreto il progetto'

Come riportato ieri, 20 novembre (vedi notizia) nei giorni scorsi si sono completati a Novafeltria i lavori di ristrutturazione dello stabile che al primo piano ospita la CRA (Casa Residenza per Anziani) e che al piano superiore ospiterà i servizi della medicina di base e i servizi distrettuali in precedenza situati nella Casa della Salute o negli uffici Ausl di piazza Bramante. Sulla vicenda è intervenuto il consigliere di minoranza del gruppo 'Rin-Nova' Sauro Mercatelli, che risponde in una nota alle parole del Sindaco di Novafeltria Stefano Zanchini.
"Circa un mese addietro – si legge nella nota stampa – si è presentata l’interrogazione “Case e Ospedali di Comunità previsti dal Pnrr” chiedendo al Sindaco Zanchini di aprire un confronto pubblico con la Cittadinanza e con gli Operatori del settore, per capire, approfondire econoscere meglio la Riforma Sanitaria Regionale. Tuttora e nonostante il commento del Sindaco Zanchini, restiamo convinti, oltre che sconcertati, che il Sindaco stesso possa sostenere, credendoci, che con la "Cittadella della Salute" si raggiunga lo scopo di "cambiare per migliorare". Lui stesso (Zanchini, ndr), in quanto medico, sà doverci credere più nei confronti della Regione come Sindaco che come Medico di famiglia. Pensiamo, di doverci allineare a coloro che scambiano la sanità come un problema da risolvere anziché una contraddizione da affrontare! Infatti, rimuovere delle contraddizioni significa intervenire nella realtà per riformare, riconcepire, eliminare ciò che crea la contraddizione stessa. Trattare le contraddizioni come “problema”, è come trattare una malattia grave con mezzi inappropriti, insufficienti, al limite del ridicolo.
Quali sono le contraddizioni più evidenti che in Sanità non si vogliono affrontare chirurgicamente, preferendo trattarle, politicamente, quali problemi? Tre esempi su tutti (tratti dalla stampa specializzata): anziché difendere la natura pubblica del sistema dai condizionamenti economici, trovando con lo strumento della riforma nuove e diverse condizioni di sostenibilità del sistema, si è preferito, usando lo strumento della controriforma, aprire al privato, cioè delegare parte della spesa pubblica al reddito del cittadino; anziché inventare una forma di governo della sanità adeguata alla sua vera complessità, si è preferito prima di tutto ridurre l’idea di governo a gestione, quindi, con l’introduzione delle aziende, omologare la sanità al settore manifatturiero; anziché puntare sul lavoro delle professioni per rimuovere certe contraddizioni tra sanità e società, tra spesa sanitaria ed efficienza dei servizi, tra prestazioni e qualità, si è preferito assumere le professioni come controparti di spesa, imponendo loro limiti e condizionamenti fino a mettere in crisi una professione nevralgica come quella del medico (dal medico di famiglia al medico ospedaliero).
Detto ciò – conclude la nota – il nostro obiettivo resta quello di capire e conoscere più nel concreto la Cittadella della Salute e la collegata Riforma regionale. In particolare se per tutti noi, operatori sanitari e socio sanitari compresi, la Cittadella (non solo sotto forma di sportello) costituisca e rappresenti un effettivo miglioramento. Oppure che si cambia soltanto il nome a cose e servizi già esistenti. Nuovi contenitori per medesimi o stessi contenuti, utilizzando il linguaggio dei servizi di prossimità, senza, di fatto, cambiare niente!".