Stop alle barriere architettoniche, la Regione apre il bando con un fondo di 900.000 euro
Il bando interessa i Comuni che potranno ricevere un contributo massimo di 40.000 euro


Un contributo ai Comuni per rendere le città più accessibili, inclusive, accoglienti. La Regione Emilia-Romagna, attraverso un provvedimento della giunta, mette a disposizione 900mila euro per contribuire alle spese di progettazione dei Piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche (PEBA) negli spazi e negli edifici pubblici: piazze, strade, giardini, ma anche scuole e musei.
Le risorse, assegnate con bando, si tradurranno in contributi a fondo perduto fino ad un massimo di 40mila euro che saranno assegnati sulla base di un avviso pubblico in uscita nei prossimi mesi, con alcune priorità, tra cui quella riconosciuta, sulla base delle indicazioni del decreto ministeriale, ai Comuni con una popolazione compresa tra i 5mila e 20mila abitanti.
STOP BARRIERE ARCHITETTONICHE Superare le situazioni di criticità presenti su un territorio con un progetto organico in grado di superare gli interventi spot. Per costruire città più vivibili per tutti: persone con disabilità, anziani, bambini e i tanti che possono trovarsi, anche momentaneamente, in una situazione di fragilità.
Sono questi gli obiettivi di un Piano per l'eliminazione delle barriere architettoniche. Un cambio di prospettiva che la Regione ha voluto sostenere, realizzando a novembre 2022 anche dei corsi di formazione rivolti ai tecnici e ai progettisti comunali. E proprio la partecipazione a questi corsi rappresenta un altro dei criteri di priorità che saranno previsti dal bando regionale in uscita.
I 900mila euro (901.644 euro) a disposizone provengono dal Fondo nazionale per l’inclusione delle persone con disabilità: complessivamente 12 milioni di euro, ripartiti a livello regionale sulla base della popolazione residente nella fascia 18-64 anni.
Il bando definirà le condizioni di partecipazione per i Comuni, nonché i termini e i contenuti richiesti per la presentazione delle candidature alla redazione dei PEBA. Gli Enti dovranno comunque garantire una quota di cofinanziamento al contributo regionale ottenuto, eventualmente variabile in base alla dimensione demografica del Comune.