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Polli e cantieri, la Lav punta il dito: "Colpa di un sistema alimentare crudele"

La Lega Anti Vivisezione interviene sulla nascita del nuovo stabilimento Fileni a Maiolo

A cura di Redazione
16 febbraio 2023 16:56
Polli e cantieri, la Lav punta il dito: "Colpa di un sistema alimentare crudele" - Cantieri già avviati in località Cavallara
Cantieri già avviati in località Cavallara
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Oggi (giovedì 16 febbraio) la Lav (Lega Anti Vivisezione) è intervenuta in una nota sul tema attorno al quale si sta intensificando il dibattito: la nascita di un nuovo stabilimento Fileni nel Comune di Maiolo. "Le preoccupazioni e le proteste si levano da diversi versanti, dai cittadini che si sono sentiti scavalcati dalle istituzioni locali e si sono organizzati in un comitato, fino ai rappresentanti degli associati Confcommercio e Confesercenti, preoccupati per il grande impatto che tale allevamento avrà sull’ambiente e sul territorio nel suo complesso", si legge nella nota. Sono "preoccupazioni legittime e fondate, considerato l'impatto che un allevamento industriale ha in termini di emissioni di gas climalteranti e inquinanti, di stravolgimento dell’ecosistema e del territorio circostante, e di conseguenze dirette sulla vita di tutti i residenti".

La Lav rileva però che sia necessario uscire dalla logica del Nimby (espressione inglese, "Not in My Back Yard", non nel mio giardino) e mettere al centro del dibattito politico il sistema alimentare, traghettando "produzioni e consumi verso l’alternativa vegetale". Gli attivisti evidenziano "l'urgenza di ripensare totalmente questo modello alimentare, crudele con gli animali ed ingiusto verso ambiente e persone".

"Gli animali rinchiusi negli allevamenti, ammassati, senza possibilità di vivere rispettando le proprie esigenze, sono ovunque. Sono nel giardino di tutti, solo che non si vedono. In Italia sono oltre 630 milioni gli animali terrestri macellati ogni anno, da qualche parte devono pur stare. E se è vero che la crudeltà si è spinta molto avanti, prevedendo spazi angusti e sovraffollati, per limitare l’occupazione del suolo e confinare decine di migliaia di animali in capannoni ben nascosti alla vista, è pur vero che prima o poi, tutti, si trovano direttamente coinvolti nella prossima nuova apertura", evidenzia la nota della Lav.

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