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Vasco Rossi fa esplodere la richiesta di biglietti per il concerto a Rimini

La 'caccia' al biglietto si aprirà il 13 marzo. Entusiasmo di Carasso (promozione Alberghiera)

A cura di Redazione
08 marzo 2023 15:21
Vasco Rossi fa esplodere la richiesta di biglietti per il concerto a Rimini -
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di Riccardo Giannini

A Rimini si è scatenata la "Vasco Mania". La notizia, anticipata da qualche rumors, ha dato la scossa a tutta la città: lunedì mattina (6 marzo) il sindaco ha convocato una conferenza stampa per dare "una comunicazione importante" e ha ufficializzato la data del concerto. Venerdì 2 giugno il rocker di Zocca sarà protagonista allo stadio Romeo Neri con la data "zero" del suo nuovo tour ed è subito "febbre" altissima per i biglietti: la "caccia" inizierà lunedì prossimo (13 marzo) con la vendita riservata al Blasco Fan Club, a seguire il presale per gli scritti a My Live Nation (14 marzo, dalle 10) e infine la vendita generale dalle 11 di mercoledì 15 marzo sui circuiti Vivaticket, Ticketmaster e TIcketone. Si può tranquillamente parlare di evento già sold out. 

Gli operatori del turismo sono a loro volta in fibrillazione. Il concerto di Vasco cade nel ponte del 2 giugno e questo aiuterà a riempire gli alberghi per tutto il weekend. Soddisfatto il presidente di Promozione Alberghiera Antonio Carasso:  "Vasco può essere un traino, l'altra sera guardavo il tg5 e in prima serata hanno riportato la notizia del concerto: stiamo andando verso l'inizio della stagione, con Pasqua, avremo tanti ponti: avere il brand del nostro territorio sotto i riflettori può aiutare qualche indeciso a mettere Rimini tra le destinazioni". Il concerto del rocker di Zocca diventa "una grande opportunità per Rimini", inoltre "non è una cosa spot, ma il primo di una serie di eventi a cui il Comune sta lavorando per trasformare la città in un contentitore di eventi, soprattutto musicali, di una certa importanza".

Gianni Indino, presidente della Confcommercio Rimini, ha espresso il suo entusiasmo, evidenziando il cambio di rotta di Rimini, che punta su concerti ed eventi di un certo livello, a pagamento, alzando la qualità della propria offerta. Indino ha invitato gli operatori commerciali e turistici della città a fare altrettanto, in particolare gli albergatori. "Sono assolutamente d'accordo con Gianni– evidenzia Carasso – il prodotto turistico deve essere qualificato per poter stare sul mercato. L'acquirente è sempre più attento nelle sue scelte, vacanza compresa". E quando il turista sceglie Rimini, "sceglie prima il territorio e qui abbiamo fatto grandi passi avanti: con i lavori del centro storico, con il Parco del Mare, un'opera molto apprezzata". Gli alberghi, di conseguenza, devono rimanere al passo. "Come associazione stiamo mappando, assieme al Comune, tutte le strutture alberghiere per allinearci con gli standard della legge regionale (la nuova classificazione delle stelle, n.d.r.). Chi non rispecchia gli standard deve essere sollecitato a mettersi in linea per confermare il numero di stelle che possiede, ma se ha bisogno di grosse ristrutturazioni per allinearsi, allora è meglio che si pensi a una classificazione inferiore, per dare più sicurezza al turista quando sceglie l'albergo", argomenta Carasso. 

Le prospettive per la stagione turistica 2023 sono molto buone. L'ottimismo nasce dai risultati di gennaio e febbraio, grazie agli eventi fieristici che hanno chiuso con numeri record: "Le prospettive per marzo e aprile sono positive – sottolinea Carasso – grazie agli eventi fieristici e a quelli del Palacongressi. Poi torneranno gli eventi religiosi, ci sono tanti ponti e ovviamente gli eventi sportivi". Per l'estate al momento c'è una percentuale di riempimento degli alberghi del 35-40%: "Dati buoni, tenuto conto che Rimini ha una clientela di ritorno sempre molto alta". E si respira fiducia anche per una sostanziosa ripresa dei flussi di turismo dall'estero: "Tra gli stranieri c'è già un buon numero di richieste e di conferme", Germania in primis, dopo il boom del 2022

Le problematiche, per gli albergatori, rimangono due:"In primis i costi maggiori per le tariffe energetiche e le materie prime, che continuiamo a monitorare". In secondo luogo la carenza di personale: "Stiamo lavorando, con seminari e corsi di formazione, per la ricerca e selezione delle risorse umane. Ma reperire il personale rimane difficile, nonostante la nostra categoria si sia allineata al mercato, con turni meno pesanti; e prendendo una persona in più per reparto. Ma la parte più difficile rimane questa: trovare il personale"

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