Futuro a rischio per i lavoratori: stato di agitazione a Riccione Terme

Filcams-Cgil: comportamento inaccettabile, aprire tavolo istituzionale

A cura di Redazione Redazione
11 marzo 2023 10:04
Futuro a rischio per i lavoratori: stato di agitazione a Riccione Terme - Assemblea sindacale a Riccione Terme
Assemblea sindacale a Riccione Terme
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Sarà una Pasqua di magra per i lavoratori di Riccione Terme. L'azienda che gestisce la struttura nel Comune in provincia di Rimini non anticipa infatti il pagamento degli ammortizzatori sociali creando "forte preoccupazione per il futuro del settore termale" nella Perla Verde. Così, dopo l'assemblea sindacale di ieri, la Filcams-Cgil provinciale dichiara lo stato di agitazione.

Ricordando, come spiega la Dire, che lo storico stabilimento occupa 25 dipendenti fissi e decine di stagionali, in prevalenza donne e con professionalità elevate. Tutto, ricostruisce il sindacato, parte con la richiesta dell'azienda al ministero del Lavoro di cassa integrazione straordinaria per tutti i lavoratori dall'1 febbraio scorso. Lavoratori al momento quasi tutti sospesi "a zero ore" da quella data. La trattativa si è conclusa il 6 marzo al ministero con una fumata nera e il mancato accordo tra le parti dato che Riccione Terme, prosegue la Filcams-Cgil, "oltre a negare l'anticipo del pagamento, costringendo i lavoratori ad attendere mesi prima di poter contare su una qualche forma di reddito, si è anche sottratta dall'assumersi ogni responsabilità in caso di diniego dell'ammortizzatore sociale da parte dell'Inps". Insomma, denuncia il sindacato, "dall'orecchio della contrattazione l'azienda non ci sente".

Già nel 2022 la Federazione ha incontrato l'azienda in relazione al complesso dei temi legati alla chiusura stagionale e alle prospettive. Ribadendo da un lato "l'esigenza di avviare una contrattazione aziendale articolata volta a migliorare la gestione delle ferie e della banca ore". E chiedendo dall'altro di "salvaguardare l'occupazione, attraverso criteri condivisi, all'apertura nel 2023". Lo scorso dicembre il sindacato ha inoltre chiesto di conoscere i dati per l'analisi dei residui ferie-permessi-banca ore.

A oggi, lamenta, però "non è pervenuta alcuna risposta", a eccezione del "laconico comunicato" che annuncia opere di manutenzione senza precisare quando i lavoratori potranno prendere servizio normalmente. Un comportamento "inaccettabile". Da qui il mandato per "avviare urgentemente un tavolo istituzionale", in primis con il Comune, che porti Riccione Terme a "un serio confronto. Questo è il minimo che si possa chiedere ad un'impresa titolare di concessione pubblica che costituisce anche un'attrazione fondamentale per la qualità del turismo riccionese", conclude la Filcams-Cgil di Rimini.

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